La crisi dell'Occidente
La crisi non ha sorprendentemente, almeno sino ad oggi, un nome “ufficiale” e riconosciuto. Se ti interessano i segnali economico-finanziari, sempre più evidenti, di questa crisi ...
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La guerra di religione a Standing Rock
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Va da sé che, dopo l’irresponsabile voltafaccia dell’Amministrazione Trump sul clima, non sarà un meeting facile quello dei ministri dell’ambiente dei G7 che si apre a Bologna l’11 giugno. La risposta alle proteste che si sono levate in tutto il mondo, Stati Uniti compresi, non poteva non assumere i toni di una vera caccia alle streghe. Lo testimonia bene una rivelazione della rivista The Intercept, che a fine maggio ha reso pubbliche le corrispondenze interne di un’agenzia privata di sicurezza ...
Trump sotto esame nella riunione top secret del Bilderberg
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Il misterioso Bilderberg, gruppo super riservato di potenti globali, si riunisce da oggi a domenica nell’Est degli Stati uniti per il suo annuale incontro a porte chiuse, che avrà al centro un esame di meriti e demeriti della nuova presidenza Usa di Donald Trump. Alla riunione partecipano 131 responsabili politici, teste coronate e personalità del mondo economico, bancario e dei media: in agenda figurano il futuro dell’Unione europea e i rapporti transatlantici ...
L’Italia a mano armata
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Nel 2016 l’export militare italiano ha registrato un aumento dell’85% rispetto all’anno precedente. Numeri da capogiro, documentati dalla Relazione annuale sul commercio e sulle autorizzazioni all’esportazioni di armi. “Nei concili di governo dobbiamo stare in guardia contro le richieste non giustificate dalla realtà del complesso industriale militare. Esiste e persisterà il pericolo della sua disastrosa influenza progressiva ...
Trudeau riparte, il CETA resta un problema per tutti
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La visita del presidente canadese per promuovere il CETA in Italia incontra lo scontento delle organizzazioni parte della campagna Stop TTIP Italia. Aumenta la pressione sul Parlamento per rigettare l’accordo tossico UE-Canada. Una valanga di tweet con l’hashtag #StopCETA ha accolto il tour italiano del premier canadese Justin Trudeau per promuovere il CETA, l’accordo UE-Canada che ora attende la ratifica dei Parlamenti nazionali ...
La gentrification che sta cambiando Barcellona
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Il mito della Barcellona risorta con le Olimpiadi del ’92 ha indicato la strada per la rinascita alle altre città europee post industriali. Ma Barcellona è davvero un esempio da seguire? Nel capoluogo della Catalogna c’è chi, da anni, mette in discussione il suo modello di sviluppo urbano, assurto a dogma da amministratori e media mainstream e preso a riferimento anche da molte città italiane. Tra le voci critiche più interessanti ci sono i sociologi e antropologi Giuseppe Aricò e Marc Dalmau i Torvà ...
Land grabbing, il ruolo e le responsabilità dell’Unione europea
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Un report dell’Ong FIAN mette in fila interessi e ricadute degli “affari di terra” delle aziende comunitarie impegnate all’estero. In particolare in Africa. Anche l’Italia spicca tra i Paesi coinvolti, con oltre 620mila ettari controllati direttamente da imprese nazionali. L’Unione europea gioca un ruolo chiave nella corsa globale alle terre che minaccia i diritti dei popoli: il land grabbing. A inquadrare la responsabilità del Vecchio continente è il report ...
Il Debito pubblico e le nostre catene
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Uno sguardo sulle lotte nazionali come quella in costruzione contro il debito pubblico e contro un’economia a debito mi induce a riflettere sul perché gli italiani, pur a conoscenza del possibile lato oscuro del debito e dell’effetto che questo ha sul malessere sociale, rifiutino l’idea di contrastarlo. Per comprendere ciò occorre anche considerare il più ampio rapporto tra dissenso e potere. L’ordine dominante non reprime, oggi, il dissenso. Ma opera affinché esso non si costituisca ...
Quanto vale la vita d’un popolo indigeno?
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Una volta bastava sterminarli ma oggi, per togliere di mezzo le popolazioni che vivono nei territori necessari all’avanzata del “progresso”, certi mezzi non usano più. Così le imprese che vogliono impossessarsi della terra che indigeni e contadini non sono stati capaci di “sfruttare a dovere” hanno inventato il concetto di “compensazione della biodiversità”. Una vera miniera d’oro perché permette alle imprese di aumentare i profitti e tingersi pure di “verde” ...
Le buone notizie economiche scorreranno a fiumi!
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La voce della Francia nel mondo sembra essere scomparsa almeno dal 2007, ben più rispetto al boom della diplomazia francese nel 2003 quando il paese si era opposto alla guerra in Iraq. Eppure, nel momento in cui si è pensato che l’influenza di questo paese fosse definitivamente insabbiata, le elezioni presidenziali del 2017 provocano un’attenzione internazionale senza pari, segno che l’insignificante Francia non è poi tanto insignificante ...
La natura violata disvela beni comuni
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Il tema della proprietà privata è stato approfondito da tutti i punti di vista. Quello che non possiamo dimenticare è che nasce dalla privazione della libertà di molti. E che il capitalismo non crea solo merci, ma ingigantisce le gerarchie di potere, rende la proprietà privata un dato di natura. Oggi siamo entrati in una fase storica nella quale il problema della proprietà e quello dei beni comuni acquistano una nuova attualità ...
Trump? Un effetto delle disuguaglianze crescenti
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La crescita esponenziale delle disuguaglianze negli ultimi decenni è alla base della crescita di fenomeni populisti. A Roma, la lectio magistralis del premio Nobel Joseph Stiglitz. Secondo l’ex capo economista della Banca mondiale, a influire nella vittoria del Tycoon sono stati diversi fattori, ma uno di questi è stato determinante, ed è la diseguaglianza economica. O meglio, le sue implicazioni politiche e sociali. Un aumento, si chiede Stiglitz, dovuto “alle leggi di mercato o causato deliberatamente ...
La Cina alla guida del sistema finanziario mondiale
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La crisi dell’Europa, il solipsismo degli Stati Uniti e le fragilità irrisolte dei Paesi emergenti consegnano il primato a Pechino, divenuto il più grande attrattore di risorse dalle altre parti del Pianeta. In Europa è in corso una dura stagione elettorale, destinata a rivelarsi cruciale per il futuro del Vecchio Continente e animata da toni decisamente ruvidi. Questa asprezza è resa ancora più accentuata dalle conseguenze della Brexit che sta assumendo, sempre più, i caratteri della resa dei conti ...
Macron e i suoi affari alla Rothschild
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Il candidato all'Eliseo ha un passato di banchiere d'affari ed è stato advisor della Nestlè nell'acquisto della divisione di prodotti per bimbi della Pfizer. Nei giorni scorsi è stato accusato di aver conti offshore dalla LePen e in rete sono circolati documenti al riguardo, bollati subito come falsi da Macron stesso. Per capire l'influenza del giovane banchiere sui vertici del gruppo svizzero bisogna, però, tornare indietro al 2007, quando Macron entra a far parte ...
Il populismo fiscale di Donald Trump
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Presentata come la “riduzione di tasse più grande della storia”, la riforma promossa dal presidente americano e dal segretario al Tesoro Steven Mnuchin rischia di far esplodere il debito pubblico federale di 25 punti in un decennio. In diretta televisiva, il più influente ministro della compagine Trump, il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, insieme al consigliere economico, Gary Cohn, hanno annunciato il “taglio di tasse più grande della storia” ...
L’egemonia mediatica. Il Rapporto del TNI
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Il controllo dell’informazione appartiene quasi totalmente ai grandi monopoli digitali che costruiscono un’immagine del mondo specchio dei loro interessi. State of Power è il rapporto annuale presentato dal Transnational Institute (TNI) che indaga il processo culturale tramite cui le grandi imprese e le élite militari rendono il loro potere apparentemente naturale e irreversibile. L’infografica Manufactured Consent mostra numeri su cui riflettere ...
Comuni fra debiti, sponsor e sceriffi
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L’attacco alla funzione pubblica e sociale degli enti locali prosegue senza soluzione di continuità. D’altronde, è nella disponibilità dei Comuni la ricchezza sociale cui da tempo mirano i grandi interessi finanziari e immobiliari: territorio, patrimonio pubblico, beni comuni e servizi. Una ricchezza, quantificata a suo tempo dalla Deutsche Bank in 571 miliardi di euro, da mettere sul mercato attraverso la trappola del debito e la gabbia del patto di stabilità e del pareggio di bilancio ...
Ancora TAV e autostrade: infrastrutture, il cambio di passo che manca
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Il governo ha approvato l’11 aprile il Documento di economia e finanza, con il relativo “Allegato infrastrutture”. Servono 35 miliardi di euro per realizzare 119 interventi. C’è qualche discontinuità con il passato: è prevista la revisione di alcuni progetti in corso, applicando anche i criteri dell’analisi costi-benefici. Alcune opere che presentano criticità, tuttavia, non vengono “toccate”. Intervista ad Anna Donati, del gruppo mobilità del Kyoto Club ...
La violenza degli Stati e dei mercati
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C’è un filo rosso che lega il regime di Erdogan, il teatrino elettorale francese, la vicenda dei vaccini, la crisi della cooperazione internazionale, ma perfino la diffusione di importanti esperienze non statali che ripensano l’educazione? Forse sì, dice Enrico Euli: in modo diverso e limitato mostrano come si esprime la violenza degli Stati e dei mercati, il loro legame, ma anche le resistenze, spesso contraddittorie, di tanti e tante. Lo ha spiegato qualche tempo fa ...
Sipri: in Italia nel 2016 maggior aumento spese militari dell’Europa occidentale e oltre 1,5% del Pil
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In Italia si registra il più forte aumento delle spese militari d’Europa occidentale. Lo confermano i nuovi dati appena diffusi dall’istituto SIPRI di Stoccolma, che mostrano un aumento (in termini reali) di oltre il 10 per cento della spesa per le forze armate nel nostro paese nel 2016 rispetto al 2015, a fronte di aumenti del 3 per cento in Germania e dello 0,6/0,7 per cento in Francia e Gran Bretagna. Un incremento maggiore anche rispetto a Stati Uniti (+1,7 per cento) ...
DEF 2017, una analisi a tutto tondo
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L’Europa continua a richiamare l’Italia sul tema del debito e del deficit ma il tema non è più il controllo della spesa pubblica, piuttosto di politica economica complessiva. Sebbene nel tempo il DEF (Documento Economico e Finanza) sia diventato un documento che ricorda un po’ le vecchie finanziarie, il quadro programmatico dà conto dei principali obiettivi: crescita del PIL pari all’1,1% nel 2017, per ridursi nel tempo all’1%; deficit pubblico al 2,1% per il 2017 ...
Neo-mercantilismo, la svolta di Trump
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Il neo-mercantilismo di Trump segna la fine della globalizzazione per come l’abbiamo conosciuta negli ultimi decenni. È il sintomo più profondo del declino della potenza americana in campo economico. La politica protezionista annunciata il 31 marzo da Donald Trump fa seguito a una lunga serie di misure puntuali di ritorsione commerciale, e non è immediatamente operativa: è tuttavia un messaggio politico molto chiaro e molto grave, e rappresenta una svolta sostanziale. Annuncia la fine di un’epoca ...
Fase di ricomposizione caotica del mondo: «ri-atterraggio» nazionale, schianto o rimbalzo?
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Questa espressione di «ricomposizione caotica» ci è apparsa riassumere molto bene la tappa di sviluppo della crisi nella quale ci troviamo, una tappa che si compie nell’arco di quattro anni e che comporterà fasi di progressione ben distinte. Nella prima metà del 2017 va constatato che ogni sforzo di riorganizzazione del mondo su una logica transnazionale è risultato vano: il sistema internazionale o sovranazionale fondato nel XX secolo (ONU, FMI, BM, NATO, ecc.) ...
La lotta ai paradisi fiscali può attendere
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Ve lo ricordate lo scandalo dei Panama Papers? Undici milioni di documenti confidenziali di un solo studio legale panamense che mostravano al mondo intero un immenso fiume di denaro nascosto da società anonime, 200 paesi coinvolti, l’indignazione dei governi… Da allora è trascorso solo un anno e abbiamo ancora nelle orecchie l’eco tonante delle dichiarazioni infuocate e la solennità delle promesse, in particolare della Commissione europea, di farla finita una volta per tutte ...
Asserragliati
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La costruzione dei muri è una tendenza mondiale consolidata, definirà sempre più le forme di relazione tra i paesi e al loro interno. La maggior parte dei muri costruiti di recente ha un segno comune: malgrado la propaganda dica che siano necessari per proteggere la gente “per bene” dal crimine o a garantire il privilegio nazionale dall’avanzare dei migranti, i muri servono a proteggere i ricchi dai poveri. L’altra faccia del muro è, paradossalmente, il “libero commercio” ...
Spese militari, l’Italia in prima fila
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Il nostro paese spende ogni anno per le sue forze armate oltre 23 miliardi di euro (64 milioni di euro al giorno). E oltre a spendere molto, l’Italia spende male, in modo irrazionale e inefficiente. Secondo i dati contenuti nel primo rapporto annuale sulle spese militari italiane presentato dall’Osservatorio MIL€X, presentato alla Camera dei Deputati lo scorso 15 febbraio, l’Italia spende ogni anno per le sue forze armate oltre 23 miliardi di euro (64 milioni di euro al giorno) ...
Tutti i guai dell’F-35 nell’ultimo rapporto del Pentagono
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Aumentano, invece di diminuire, i problemi tecnici del programma Joint Strike Fighter F-35. Lo testimonia l’ultimo rapporto annuale di Michael Gilmore, direttore uscente del dipartimento test del Pentagono (Director Operational Test and Evaluation, DOT&E), sul programma Joint Strike Fighter. Tra i 276 difetti critici ancora da risolvere (con ulteriori aumenti di costi e ritardi nelle consegne), i principali riguardano i più importanti software di bordo di combattimento ...
Italia: hub del gas o laboratorio di economia verde?
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Il governo continua a trattare le rinnovabili come un “lusso” che non è possibile concedersi. Anche se i sussidi pubblici alle fonti “ambientalmente dannose” sono costantemente superiori a quelli erogati a favore di quelle “favorevoli”. Il 2015 è entrato nella storia come un momento di svolta epocale per le politiche ambientali internazionali: con l’accordo tra i capi di Stato di quasi 200 Paesi del mondo, alla COP21 di Parigi, le fonti fossili sono state relegate “dalla parte sbagliata della storia” ...
Così la BCE finanzia le multinazionali del petrolio
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Così il programma di “quantitative easing” varato dalla Banca centrale europea è andato a finanziare petrolio, auto fuori serie, autostrade, champagne e gioco d’azzardo. L’osservatorio di Corporate Europe ha decifrato la lista dei beneficiari dello schema di acquisto dei titoli emessi dalle società da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Il risultato sconcerta a meno che non si ritenga che petrolio, auto fuori serie, autostrade, champagne e gioco d’azzardo sono attività ideali per immettervi denaro pubblico ...
I nostri numeri sull’Europa
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Un’Europa divisa in due che vede allargarsi la forbice delle diseguaglianze economiche, sociali e di qualità della vita tra i Paesi più ricchi e quelli più poveri. Povertà ed esclusione sociale, disuguaglianze, istruzione e lavoro: quello che emerge dai numeri è un quadro allarmante. Con “I nostri numeri sull’Europa” vogliamo gettare uno sguardo d’insieme su alcuni tra i processi e le dinamiche che caratterizzano la condizione dell’Unione Europea ...
Venezuela e Ecuador, due esperienze sotto attacco
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L'obiettivo è quello di accreditare l'idea che in Venezuela sia in corso una crisi umanitaria causata da un governo incapace: per creare una situazione simile a quella determinatasi in Libia con l'intervento militare, e con le conseguenze che sappiamo. Anche in Ecuador è forte l'allerta per gli attacchi destabilizzanti contro la “rivoluzione cittadina”. Il 2 aprile ci sarà il ballottaggio per le presidenziali e le destre cercano il colpo grosso ...
Salveremo l’Europa commerciando?
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A chi conviene davvero l’aumento dell’export? Una domanda strana, capace di provocare risposte stizzite o evasive ma anche fastidiose allergie nelle cabine di comando del malandato torpedone europeo. Le stesse che investono stuoli di autorevoli studiosi innamorati del messianico valore dell’incremento commerciale a qualsiasi costo. Meglio, poi, se l’incremento è segnato dal rifiuto di limiti e regole che ne possano frenare il galoppo liberatorio ...
Sharing economy, Uber alles
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La “sharing economy” ha aperto la strada a una economia basata non sull’innovazione di prodotto ma dei processi organizzativi, mediante la loro disarticolazione e soprattutto l’ulteriore individualizzazione ed esternalizzazione del lavoro. La vecchia economia contro la nuova? I taxisti come i vecchi luddisti che volevano fermare il progresso, ieri rappresentato dai telai meccanici e oggi da Uber e dalla sharing economy ...
La politica e l’economia mondiale in questo momento
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Politicamente il mondo è multipolare, non è diretto da superpotenze. L’Occidente vuole il potere-sugli-altri e perde il potere-su-di-sé; altri hanno più Auto-controllo, non Altrui-controllo. Economicamente come funziona tutto questo? Come debito. Il rapporto debito/PIL è: USA 98.3%, Cina 8.2%, India 23.0%, Russia 29.2%, e per molti sopra il 100% (Wikipedia “World Debt Clock”, L’orologio del debito mondiale) ...
Flat tax: rubare ai poveri per dare ai ricchi
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L’ultima trovata del governo italiano si chiama flat tax, un provvedimento allucinante che punta a “convincere” i ricconi stranieri a spostare la loro residenza in Italia. In cambio, il nostro paese gli garantisce la possibilità di eludere le tasse attraverso un prelievo fisso di 100.000 euro sui redditi prodotti all’estero. Per capirci, questo significa che una persona con un reddito di 10 milioni di euro (esistono) pagherebbe l’1% di imposte ...
America di Trump: spezzare il tabù del default di pagamento USA
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Se Kissinger non avesse negoziato il petrodollaro e rimesso la moneta americana al centro della scena mondiale dopo lo shock dell’annuncio di Nixon nel 1971 di porre fine alla convertibilità del dollaro in oro, il biglietto verde non sarebbe più stato il punto di riferimento a livello mondiale già da quarant’anni. Trump si saprà circondare di consiglieri dello stesso calibro e saprà ascoltarli? Perché sta per nascere uno shock della stessa portata ...
La sfida dei controlli sui movimenti di capitale
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Dalle politiche economiche o monetarie, al lavoro, al welfare e alla legalità l’assenza di controlli sui movimenti di capitale è al cuore del problema. In Italia il rapporto debito/PIL ha ripreso rapidamente a crescere dopo lo scoppio della crisi del 2007. Il maggiore aumento in precedenza risaliva all’inizio degli anni ’80, con il “divorzio” tra Tesoro e Banca d’Italia e l’abbattimento dei controlli sui movimenti di capitale. Wall Street diventava la calamita finanziaria del mondo, obbligando l’Italia ...
Europa, il rapporto Euromemorandum 2017
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Vi sono evidenti segnali che la politica di forte creazione di liquidità messa in atto dalla Banca Centrale Europea (Bce) ha raggiunto i suoi limiti di efficacia, mentre i nuovi vasti poteri che la stessa Bce ha acquisito nel corso della crisi aggravano il problema della mancanza di controllo democratico all’interno dell’Unione. Al contempo, la principale iniziativa comunitaria in ambito finanziario, l’Unione dei mercati dei capitali, non sembra poter offrire alcun reale contributo alla ripresa economica ...
Sotto la banca
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Il rimborso integrale dei piccoli risparmiatori, come avvenuto recentemente nel caso Monte Paschi, è sbagliato sotto molti punti di vista perché spezza il pilastro su cui poggia la stessa esistenza di un mercato finanziario. Le immagini dei risparmiatori infuriati fuori dalle sedi delle banche sono l’emblema dell’intricata vicenda dei salvataggi bancari. La cronaca riporta casi di persone senza nessuna conoscenza finanziaria, anche anziani e malati, a cui sarebbero state vendute ...
Lo stato dell’unione (bancaria)
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Il progetto di unione era nato a suo tempo per rafforzare il sistema finanziario europeo ma fino ad ora non ha affrontato nessuna delle lezioni scaturite dalla crisi economica. La storia dell’unione bancaria europea, pur nella sua brevità, è ricca di vicende, in particolare per quanto riguarda le sue propaggini italiane; essa appare emblematica, quasi come il temporalmente quasi parallelo caso greco, di quanti ostacoli si frappongano sul cammino ...
Europa, TTIP e CETA: nessuna via d’uscita?
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Il Parlamento europeo il 15 febbraio scorso ha approvato il trattato di liberalizzazione commerciale con il Canada CETA. Ma chi beneficia davvero dell’aumento del commercio globale? La Grande coalizione nel Parlamento europeo, rispondendo quasi pavlovianamente al dettato dell’economia classica: “più esportazioni uguale più benessere”, il 15 febbraio scorso ha approvato il trattato di liberalizzazione commerciale con il Canada CETA, senza tenere in alcun conto ...