La crisi dell'Occidente
La crisi non ha sorprendentemente, almeno sino ad oggi, un nome “ufficiale” e riconosciuto. Se ti interessano i segnali economico-finanziari, sempre più evidenti, di questa crisi ...
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Il G7 italiano e la crisi climatica
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L’inverno più caldo della storia non sembra rappresentare un campanello d’allarme per il governo, cui spetta la presidenza del G7 per il 2024. L’agenda, inevitabilmente condizionata dai conflitti in atto, appare più sbilanciata su altre questioni. Ma la crisi climatica è qui, ora, e “invertire il trend fossile” dovrebbe essere un obiettivo prioritario, in primis ponendo fine alla promozione tramite multinazionali e istituzioni finanziarie pubbliche ...
L’Italia continua a esportare armi a Israele. Il caso delle forniture per i caccia
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Nel solo mese di dicembre del 2023, nel pieno dei bombardamenti da parte di Tel Aviv sulla Striscia di Gaza, l’export italiano di “Armi e munizioni” ha toccato quota 1,3 milioni di euro. I nuovi dati Istat smentiscono ancora una volta il governo e gettano una luce sinistra anche su altre tipologie di esportazioni legate a velivoli militari. E rendono ancora più assordante il silenzio opposto alle nostre istanze di accesso civico da parte dell’Autorità nazionale Uama ...
Stellantis, l’auto elettrica e i cinesi
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Il governo vorrebbe che l’Italia tornasse a produrre un milione di veicoli e apre all’ingresso di partner cinesi, che finora ha ostacolato. Un’operazione difficile, considerando gli investimenti già annunciati di Byd in Ungheria, la scarsa appetibilità del mercato elettrico italiano, la nebulosa dei piani di Stellantis. Il settore dell’auto, data la sua persistente importanza per la gran parte delle economie del nostro continente e considerando le grandi trasformazioni in atto ...
L’Europa sceglie il profitto
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Direttiva “Due Diligence”: gli Stati membri scelgono di anteporre i profitti delle imprese al rispetto dei diritti umani e di chi lavora. L’Italia fra i paesi che hanno affossato il voto. Il Consiglio dell’Unione europea ha fatto un altro regalo al mondo delle imprese, inclusa all’industria dell’abbigliamento e delle calzature, non approvando in sede Coreper l’accordo che aveva precedentemente concluso con il Parlamento europeo su una normativa per proteggere i diritti umani e l’ambiente ...
Esiste ancora l’Europa?
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Come già accaduto nella storia del capitalismo, siamo entrati in una fase di transizione: sta giungendo infatti a conclusione il ciclo capitalistico della finanziarizzazione basato sulla globalizzazione dei mercati, che ha attraversato il pianeta nell’ultimo mezzo secolo. Semplificando, potremmo dire che, mentre nei secoli dal XVI al XVIII il capitalismo si è caratterizzato come mercantile, nel XIX secolo e fino alla Seconda guerra mondiale la sua cifra è stata specificamente coloniale ...
11 marzo 2011 – Incidente di Fukushima. Chi se lo ricorda?
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Tra pochi giorni ricorrerà l’anniversario dell’incidente di Fukushima. Sono già passati 13 anni, e probabilmente non ci saranno grandi manifestazioni di ricordo… la tecnologia ha fatto grandi passi avanti, e la possibilità di sfruttare in piena sicurezza le potenzialità dell’energia nucleare è ormai alle porte. Questo – almeno – è il messaggio trasmesso dal recente film di Oliver Stone, Nuclear Now: “Ho imparato che l’energia nucleare non è un nemico dell’uomo, ma un alleato ...
Così la Bce sta continuando a garantire solo i profitti delle grandi banche
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Non è vero che non esiste una politica monetaria comune in Ue: c’è eccome ma è a favore dei super ricchi. Lo dimostrano le scelte della Banca centrale europea, la cui presidente sostiene che l’attuale inflazione dipenderebbe dall’eccessivo aumento dei salari. I fatti (e le disuguaglianze in crescita) dicono altro. Dopo l’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea (Bce), le banche italiane hanno ridotto i crediti erogati di 80 miliardi di euro ...
L’Europa e l’impasse del commercio internazionale
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Reshoring, friendshoring, secure supply chains: dai documenti dei think tank iperliberisti, fino alle proposte del Governo Meloni per il G7 a presidenza italiana, la parola d’ordine è riportare le catene del valore più lunghe entro i confini regionali o nazionali, oppure in casa di Paesi amici. Questa proposta, che in anni recenti sarebbe stata liquidata come rossobrunismo o protezionismo, è il punto di frattura della rete di relazioni commerciali europee, e dunque anche italiane, ...
Riarmo italiano, chi ci guadagna
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Leonardo, la maggiore impresa militare italiana con oltre il 70% del settore, è ormai una multinazionale integrata alle compagnie Usa, dedita all’export (75% dei ricavi), al centro di complessi reticoli azionari. Fa affari d’oro, ma detiene una quota relativamente bassa dell’occupazione manifatturiera italiana. Una recente analisi del Financial Times su 15 gruppi multinazionali che producono per il settore militare, tra cui i maggiori appaltatori statunitensi – la britannica BAE Systems, l’italiana Leonardo e ...
Da Stellantis solo promesse. Lo stabilimento di Mirafiori a Torino rischia di spegnersi
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È stata prolungata la cassa integrazione di 2.260 lavoratori della fabbrica del capoluogo che lavoreranno solo su un turno fino al 30 marzo. Uno dei tanti segnali di disinvestimento della multinazionale nel nostro Paese. Mentre gli affari (altrove) vanno a gonfie vele: nel 2023 l’utile netto ha raggiunto quota 18,6 miliardi di euro. Di fronte alla porta numero due di Mirafiori, Sud di Torino, il ricordo di Luciana Castellina ha chiuso la manifestazione di sabato 24 febbraio durante la quale centinaia di persone ...
La transizione energetica è impossibile nel capitalismo
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Il sistema capitalista è profondamente dipendente dai combustibili fossili ed è in agricoltura che quella dipendenza è decisiva. Quelli che sono in alto lo sanno, non possono e non vogliono sbarazzarsi del fossile: per questo promuovono una transizione energetica con cui consolidarsi in un periodo caos climatico. In questo senso, il capitalismo, scrive Raúl Zibechi, opera con le stesse modalità che mette in atto di fronte alle contestazioni del patriarcato e del colonialismo ...
Sotto la banca il clima crepa
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Mentre l’Unione Europea non perde occasione di declamare la necessità di invertire la rotta dei flussi economici destinati ad attività climalteranti, il suo sistema finanziario continua imperterrito a sostenere i combustibili fossili e i settori ad alta intensità di carbonio. Nei sette anni dalla firma dell’Accordo di Parigi, le banche con sede nell’Unione Europea hanno erogato 327,15 miliardi di dollari in prestiti e sottoscrizioni a favore di combustibili fossili e attività agricole industriali nel Sud globale ...
Europa-Africa: nuove parole, vecchio colonialismo
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Non si possono analizzare le relazioni tra Unione Europea e Africa senza partire da un dato: il colonialismo è uno dei pilastri del processo di integrazione europea. E il concetto di Eurafrica lo sintetizza in modo lampante. Con questo termine ci si riferisce ad un progetto di integrazione strategica tra i Paesi europei e quelli africani, ideato negli anni ’20 del secolo scorso dal pioniere dell’idea di Europa unita Richard Coudenhove-Kalergi e tornato in voga subito dopo la seconda guerra mondiale ...
Sui giacimenti di Eni nelle acque palestinesi
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Il 29 ottobre 2023 la multinazionale ha firmato un accordo con il ministero dell’Energia di Tel Aviv per avviare l’esplorazione di giacimenti di gas nelle acque antistanti Gaza. La diffida di uno studio legale statunitense: la giurisdizione sarebbe dello Stato palestinese. ReCommon fa il punto della situazione. La notizia ha avuto una discreta eco nel nostro Paese. All’interrogazione parlamentare presentata dal deputato Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi Sinistra ...
Elkann, Della Valle, Moratti. I miliardari italiani stanno facendo cassa
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Il capitalismo familiare italiano smobilizza e si tiene “liquido” mentre la Borsa milanese raccoglie solo banche e assicurazioni che macinano profitti e dividendi senza incidere in alcun modo sulla ripresa dell’economia reale, ormai quasi interamente composta da centinaia di migliaia di piccolissime imprese familiari, ben distanti dal capitalismo familiare, e da pochi gruppi in mani straniere. Il governo intanto vara un ennesimo piano di rottamazione per gli evasori. Sulle spalle di chi paga ...
Sempre più vicini al collasso
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La notizia del drastico calo del traffico nel Canale di Panama e in quello di Suez, provocati rispettivamente dal cambiamento climatico e dalla guerra, non è sotto i riflettori mediatici. Meno ancora interessa la crescita della crisi idrica, che ora non riguarda più solo il Sud del mondo. Intanto, i mercati azionari continuano a salire, del resto l’1 per cento più ricco del mondo ha aumentato la propria quota di ricchezza. Tutto questo si traduce in una sopravvivenza sempre più a rischio per la gente che sta in basso ...
Il neocolonialismo del governo
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Il piano Mattei, varato dal governo italiano durante gli anni Cinquanta, mirava a ridisegnare radicalmente il settore energetico, con un’enfasi particolare sulla nazionalizzazione delle risorse petrolifere. L’omonimo Piano del Governo Meloni, oltre a seri problemi di trasparenza, sembra un tentativo neocoloniale per accaparrarsi terre e risorse in Africa. Mattei se ne vergognerebbe un bel po’. E anche l’Unione Africana sembra non aver particolarmente gradito ...
L’agricoltura e l’ambiente hanno perso la partita
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I trattori contro l’Europa, mentre il settore è a fine corsa, fagocitato dall’agrobusiness da una parte, dalla grande distribuzione dall’altra, e anche dai bassi prezzi esteri. Ma la protesta, su cui soffia l’estrema destra, viene incanalata contro i vincoli ambientali e climatici. Per comprendere meglio la crisi attuale del settore agricolo in Europa e la falsa soluzione che avanza in queste settimane a Bruxelles e in diversi paesi europei, può essere opportuno ricordare alcune delle trasformazioni che vi hanno luogo da tempo ...
Il Messico potrà citare in giudizio i produttori d’armi statunitensi
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Con una decisione storica la Corte di Boston ha rilevato motivi sufficienti per portare in tribunale nove aziende che avrebbero favorito il traffico illegale senza applicare restrizioni a distributori e rivenditori che riforniscono i cartelli. Un business mortale che ha bucato l’ipocrisia del confine più sorvegliato del Pianeta. La vicenda ha avuto inizio ad aprile 2021, quando l’esecutivo guidato da Andrés Manuel López Obrador ha presentato una denuncia di 139 pagine contro alcuni tra i più grandi produttori di armi leggere ...
All’economia di Gaza serviranno decenni per superare le distruzioni della guerra
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Le distruzioni causate dall’invasione militare israeliana hanno provocato una contrazione del prodotto interno lordo della Striscia del 24%. Anche se la guerra finisse immediatamente, avverte l’agenzia delle Nazioni Unite Unctad, l’economia tornerebbe ai livelli pre-invasione solo nel 2092. Le distruzioni agli edifici e alle infrastrutture civili causate dai bombardamenti e dalle operazioni militari israeliane sulla Striscia di Gaza hanno “notevolmente aggravato il declino dell’economia” del territorio ...
Dai fondi al debito estero: come (non) funziona il turbocapitalismo finanziario
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Come nel 1929, il valore finanziario è molto più alto rispetto ai dati economici reali ma questa volta il sistema è totalmente monopolizzato da pochissimi attori che governano il risparmio di milioni di individui, allungando così i tempi di esplosione della bolla. Le ricadute su Stati e persone sono salate. Nel 2023 sei società -Amazon, Alphabet, Meta, Apple, Microsoft e Netflix- hanno registrato un incremento di valore del 56% rispetto al 2022, ben più alto dell’aumento dei loro ricavi, pari all’11% ...
I malesseri del neoliberismo verde
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La grande ondata di proteste agricole che attraversa tutta l’Europa riflette l’enorme difficoltà di portare avanti la transizione ecologica nel settore restando ancorati ai diktat del sistema economico dominante. Quella che mostrano con evidenza i blocchi stradali dei trattori è una crisi capitalistica da manuale. L’industrializzazione e la modernizzazione, durante la seconda metà del XX secolo, hanno aumentato la produttività rurale e trasformato l’Europa in una potenza agricola che esportava le proprie eccedenze ...
Ucraina, due anni dopo
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Circa due anni fa, il 21 Febbraio del 2022, 100.000 effettivi dell’esercito russo entravano nelle regioni di Donetsk e Lugansk in Ucraina. A proposito, ma soprattutto a sproposito, si è detto dell’invasione russa e si è datata Febbraio 2022 l’inizio di una guerra che in realtà era vigente dal 2014 sotto forma di massacro di civili russofoni. Fino a quel momento, Mosca aveva sostenuto in forma soft le milizie di difesa delle due autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, ma i piani ucraini per l’assalto alle due regioni ...
Nelle mani dei fondi
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Dalla banca per la ricostruzione dell’Ucraina al controllo delle più grandi multinazionali globali: sono i fondi i veri monopolisti del “mercato” e il loro potere aumenta senza contrappesi. Il caso di BlackRock, che in Italia ha quote, tra gli altri, di Intesa Sanpaolo, Unicredit ed Enel. Della ricostruzione dell’Ucraina dovrebbe occuparsi in futuro anche una banca. Poco più di un anno fa le autorità di Kiev hanno chiamato a costruirla i colossi finanziari americani BlackRock e JPMorgan Chase ...
L’Europa sola e sfasciata dalla Bce. Nell’austerità crescono solo le disuguaglianze
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Le scelte dell’istituto di Francoforte su tassi e consumi, i posizionamenti geopolitici e lo smantellamento del sistema produttivo in nome della finanziarizzazione hanno messo l’Ue in un angolo. Cina e Stati Uniti ringraziano. E così il monopolio finanziario globale che ha cancellato il mercato. L’emarginazione dell’Europa è sempre più evidente. Dalla fine del 2023 il renminbi cinese è diventata la seconda valuta in cui avvengono le transazioni commerciali nel mondo, superando l’euro ...
Dopo il fallimento di Evergrande
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Un tribunale di Hong Kong ha emesso l’ordine di liquidazione di Evergrande, colosso cinese del settore immobiliare che aveva cavalcato il boom dovuto all’urbanizzazione di ampie aree del Paese che ha portato quasi tre quarti della ricchezza delle famiglie a essere investiti in abitazioni. E che però, in breve, si era trasformato in una grande bolla speculativa. Il promotore delle proprietà immobiliari, per cavalcare l’onda, aveva fatto ricorso in modo massiccio all’indebitamento in dollari ...
Cosa produce Leonardo per Israele
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Leonardo Spa è il primo produttore di armi nell’Unione Europea, il secondo in Europa, il 13° nel mondo (SIPRI). Però non ama dare di sé un’immagine militarista e ‘muscolare’, preferisce collocarsi in un generico mercato ADS (aerospazio, difesa, sicurezza) e insistere sul proprio profilo ‘sostenibile’, sebbene fare armi significhi alimentare guerre, l’attività umana più distruttiva e senza dubbio insostenibile, per non parlare di quanto sia devastante sul piano energetico e ambientale ...
La lunga agonia della grande impresa italiana
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Il governo Meloni sta lanciando un nuovo piano di privatizzazioni, da Eni a Poste. Lecito e opportuno è fare un bilancio di ciò che è stato fatto da trent’anni a questa parte. Si scoprono così le tappe della dismissione della grande impresa, quella pubblica e quella privata. L’economia italiana, almeno a guardare ai numeri del Pil, è ferma in sostanza da più di una trentina d’anni. Uno degli aspetti più rilevanti delle difficoltà ancora oggi in atto è certamente rappresentato dalla pluridecennale crisi ...
Il binario morto delle privatizzazioni. Se lo Stato si fa garante dei dividendi dei fondi
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Il Governo Meloni ha avviato un piano che prevederebbe la cessione di quote di Eni, Poste e persino Ferrovie. Un’operazione che fa gola agli speculatori e che non produce alcun vantaggio in termini di riduzione del debito pubblico. “Il sovranismo della destra si trasforma in liberismo protetto”, osserva Alessandro Volpi. Nel 2024 ci saranno ben 11 Paesi che dovranno essere sanzionati perché non rispettano i vincoli europei sul deficit, per effetto del ripristino del Patto di stabilità ...
Se la miglior difesa è l’attacco
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I bombardamenti guidati da USA e Gran Bretagna nello Yemen contro gli Huthi vengono spacciati dalla Nato come “difensivi”. Ma cosa difendono e per chi? I capitali internazionali vincolati in molti modi alla logistica sono infuriati, le pressioni esercitate nei confronti del governo di Biden non devono essere state da poco. Lotte anticoloniali, crisi economiche e tensioni geopolitiche si intrecciano in maniera sempre più evidente e nuove crepe si aprono ...
Armi italiane a Israele dopo il 7 ottobre: il governo non è trasparente
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L’Autorità Uama presso il ministero degli Esteri nega ad Altreconomia l’accesso civico alle informazioni sull’export effettivo dall’inizio dei bombardamenti su Gaza. Tra le “ragioni” opposte il “nocumento al sistema di difesa nazionale” e la tutela della “confidenzialità” con Tel Aviv. Una tesi che contraddice le uscite del ministro Crosetto. Il governo italiano si rifiuta di dare informazioni precise su vendita ed esportazione di armi a Israele dal 7 ottobre 2023 ...
Dietro il “libero mercato” regna il monopolio finanziario. Alcuni fatti recenti lo dimostrano
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Mentre BlackRock punta sempre più a sostituirsi alla presenza degli Stati nei nodi fondamentali del trasporto di persone e merci, oltreché dei servizi, definendo il doppio monopolio di tariffe e proprietà, la Borsa americana approva la creazione di 11 fondi legati ai Bitcoin. La trasformazione in senso finanziario dell’economia internazionale sta conoscendo un’ulteriore, brusca, accelerazione. Il fondo finanziario BlackRock ha comprato per 12,5 miliardi di dollari ...
Il ruolo delle società finanziarie europee a sostegno dell’occupazione in Palestina
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Tra gennaio 2020 e agosto 2023 banche, fondi pensione e assicurazioni hanno intrattenuto rapporti con oltre 50 imprese coinvolte negli insediamenti illegali in Cisgiordania, con prestiti o sottoscrizioni per oltre 160 miliardi di dollari. Nella classifica anche Unicredit e Intesa Sanpaolo. Le istituzioni finanziarie europee svolgono un ruolo fondamentale per garantire il funzionamento, la sostenibilità e l’espansione delle colonie israeliane nei Territori palestinesi occupati ...
Il condono fiscale nella Legge di bilancio a misura di ricchi che ci siamo persi
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Presentata come una manovra dalla parte dei redditi medio-bassi, in realtà, li penalizza, non offrendo una reale riduzione delle imposte e aumentando i costi dell’energia. La lotta all’inflazione e la prevenzione degli extra-profitti sono uscite dai radar mentre è passata sotto silenzio una sanatoria. La Legge di bilancio 2024 è stata approvata ma in pochi ne spiegano gli effetti. È probabile che quasi nessuno l’abbia realmente analizzata ...
Africa: nuovo anno, vecchio debito
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Il default dell’Etiopia, secondo paese del continente per numero di abitanti, è già il terzo che si registra in Africa dopo la pandemia. Non si tratta certo, dunque, di casi isolati. La percentuale di paesi africani ad alto rischio, negli ultimi 8 anni, è più che raddoppiata, mentre il peso del debito dei paesi della regione subsahariana, cioè le somme destinate al pagamento degli interessi, è passato dai 59 miliardi del 2012 ai 109 miliardi attuali ...
Mica male l’anno degli ultraricchi
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Nel corso del 2023 i magnifici cinquecento uomini e donne con i patrimoni più alti del mondo hanno visto crescere la loro ricchezza di ben 1.500 miliardi di dollari. Un gran recupero che riassorbe completamente la flessione del 2022. Sul gradino più alto del podio c’è naturalmente l’ineffabile Elon Musk, seguito da Bernard Arnault, proprietario di Lvmh, il colosso francese del lusso. Al terzo posto Jeff Bezos, fondatore di Amazon, la cui ricchezza ...
La finanza che si alimenta delle crisi e la riforma del Meccanismo europeo di stabilità
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Il Mes dà la possibilità ai grandi fondi di determinare le sorti del debito di un Paese, e di tutti i suoi sottoscrittori, piccoli risparmiatori compresi, possedendone solo una parte. Al tempo stesso, la possibilità di operare vendite allo scoperto dei titoli di quel debito consente allo speculatore giganteschi profitti. Ormai il termine “mercato” si applica a operazioni che non sono altro che gigantesche speculazioni. Un caso tipico è quello dei Non performing loans (Npl), cioè i crediti deteriorati ...
Le multinazionali e la vernice verde
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Per oltre un secolo, le multinazionali dell’energia, sempre in cerca di nuovi profitti, hanno distrutto il pianeta e sfruttato le persone senza alcun bisogno di giustificarsi. Ora i produttori di energia e di tecnologie del settore hanno invece bisogno di fingersi ‘verdi’ per rilanciare la loro reputazione e beneficiare di sussidi pubblici, accaparrarsi terre, violare i diritti umani e distruggere le comunità lungo il loro cammino. Questa indagine su quindici multinazionali “verdi” dimostra ...
L’Italia è un Paese per ricchi
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Negli ultimi trent’anni il “modello italiano” ha impoverito i lavoratori e arricchito il capitale. Il nostro Paese si ritrova così terra di monopolio estero e di formidabili speculazioni (dalle reti alle infrastrutture). Con eventi paradossali, come la recente indicizzazione delle tariffe telefoniche (e non dei salari). Dal 1991 a oggi in Italia i salari sono cresciuti soltanto dell’1% mentre nei Paesi Ocse la crescita è stata del 32,3%. Inoltre la quota dei salari sul Pil è passata ...
Il pandoro di Chiara Ferragni e il mercato senza regole degli influencer
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La vicenda della campagna pubblicitaria ingannevole promossa dalla “imprenditrice digitale” in collaborazione con il marchio Balocco fa emergere annose questioni cruciali. A partire dall’assenza di regole chiare in un mercato pubblicitario che sta esplodendo, è molto meno controllabile dei tradizionali e danneggia i consumatori. Con un video postato sui social il 18 dicembre, Chiara Ferragni ha chiesto scusa ai suoi follower, alcuni dei quali hanno senz’altro vissuto come un tradimento ...