La crisi dell'Occidente
La crisi non ha sorprendentemente, almeno sino ad oggi, un nome “ufficiale” e riconosciuto. Se ti interessano i segnali economico-finanziari, sempre più evidenti, di questa crisi ...
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Ricchezze che bruciano
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Dopo le ultime Conferenze Onu sul clima ospitate dai paesi petroliferi, il Brasile accoglie dal 10 al 21 novembre la COP numero 30 a dieci anni dall’Accordo di Parigi e dopo il 2024, l’anno più caldo di sempre. L’unica cosa certa in questo scenario tremendo è che non è possibile combattere i cambiamenti climatici se non vengono messe in discussione le disuguaglianze economiche: il 10% più ricco della popolazione mondiale, infatti, è responsabile del 50% delle emissioni totali, ma a pagarne le conseguenze sono i più poveri ...
Se la Cina ha vinto
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Se l’obiettivo di un titolo apodittico come “La Cina ha vinto” è convincere il lettore della validità della propria tesi, Alessandro Aresu vi riesce pienamente. L’autore invita il lettore a osservare lo scontro di questo inizio di XXI secolo attraverso gli occhi di Wang Huning: il teorico del Partito, professore e attuale membro del Comitato permanente del Politburo che, da Jiang Zemin a Xi Jinping, accompagna da oltre tre decenni la leadership comunista. Wang è al tempo stesso ...
Debito e dollaro preoccupano Trump. Che risponde con armi, petrolio e finanza speculativa
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Per ristabilire l’egemonia statunitense minata dall’indebitamento insostenibile e dalla svalutazione della moneta, il presidente degli Stati Uniti sta mettendo insieme un capitalismo ideologicamente fondato su una destra ferocemente identitaria e sorretto da un intervento statale e da un legame organico con gli oligarchi della finanza. L’Unione europea balbetta ma non tutti si fanno spaventare. Dopo gli ultimi eventi internazionali sono possibili alcune considerazioni sull’attuale posizione di Donald Trump ...
Lo sfruttamento israeliano delle risorse palestinesi (Parte 2)
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Insabbiamento delle attività di esplorazione del gas nella Striscia di Gaza dopo il genocidio. Nel bel mezzo della sua letale campagna di bombardamenti, Israele ha concesso licenze per l’esplorazione del gas al largo della Striscia di Gaza, che non è sotto la sua sovranità. Da qui, la cortina fumogena del cessate il fuoco per mascherare lo sfruttamento israeliano delle risorse palestinesi e in particolare la lotta per le riserve di gas. Nel dicembre 2022, il Ministero dell’Energia israeliano ...
Verso l’israelizzazione dell’occidente?
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In questi due terribili anni, soprattutto negli ultimi mesi, si è letto in più occasioni l’accorato slogan “Noi siamo la Palestina” e non vi è alcun dubbio che, seppur tardiva e in alcuni casi soprattutto finalizzata a recare nocumento all’improponibile e complice governo Meloni, la mobilitazione di centinaia di migliaia, se non milioni, di persone e della Flotilla contro il genocidio in atto a Gaza abbia rappresentato un sussulto di dignità di una coscienza civile in gran parte anestetizzata ...
La bolla europea del riarmo s’ingrossa. Chi la alimenta, chi ci guadagna e chi ne resta succube
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La guerra in Ucraina e il disseminarsi di conflitti in giro per il mondo, con il conseguente massiccio impiego di fondi pubblici verso il settore delle armi, sta gonfiando una bolla finanziaria enorme che sembra però spostare l’asse del risparmio gestito mondiale, nelle mani dei grandi fondi statunitensi, verso i listini europei. Ecco come leggere le “scelte” commerciali e diplomatiche dell’amministrazione Trump. Dall’inizio della guerra in Ucraina, e in particolare dopo l’annuncio del piano “Rearm Europe” ...
L'industria dell’Unione Europea allo sbando
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L’Unione europea vive una profonda crisi industriale: produzione al palo, ritardo tecnologico, dipendenza dall’estero, declino di interi settori. Tra frammentazione produttiva, mancanza di investimenti e subalternità geopolitica, manca una strategia per rilanciare innovazione, crescita e occupazione. Il grande storico francese Marc Bloch, ucciso dai nazisti nel 1944, fece in tempo prima di morire a scrivere un libro dal titolo La strana disfatta ...
Coca-Cola e quella sanzione fiscale da 18 miliardi di dollari che non vuole pagare
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Nel 2020 la Corte tributaria degli Stati Uniti ha condannato la multinazionale al pagamento di una multa miliardaria per aver trasferito strumentalmente parte dei profitti della casa madre nelle filiali domiciliate in paradisi fiscali esteri. Cinque anni dopo i suoi dirigenti sono così sicuri dell’appoggio dell’amministrazione Trump da non citare l’eventuale versamento nella reportistica rivolta agli investitori. Matthew Gardner dell’Institute on taxation and economic policy spiega bene perché è uno scandalo ...
Un rapporto fa luce sui legami tra Leonardo SPA e il genocidio israeliano a Gaza
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Un nuovo dossier pubblicato da BDS Italia, dal titolo Piovono euro sull’industria “necessaria” di Crosetto e Leonardo S.p.A. Le relazioni con Israele, riaccende i riflettori sui rapporti tra Leonardo S.p.A. – la principale azienda italiana della difesa, partecipata dallo Stato – e l’apparato militare israeliano. Secondo l’inchiesta, il gruppo guidato da Roberto Cingolani, attraverso filiali, joint-venture e forniture dirette, avrebbe continuato a fornire tecnologie, componenti e sistemi d’arma all’esercito di Tel Aviv ...
Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni
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Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi, e non certo per via del contributo di banche, detentori di rendite finanziarie o successioni dei super ricchi. Mentre manca ancora un reale sistema di indicizzazione delle retribuzioni al costo della vita. Confindustria e sistema bancario ringraziano. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ...
Economia di guerra permanente
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Il documento strategico della Commissione prevede 6.800 miliardi di euro entro il 2035 di spesa militare, la metà in armi, a carico degli Stati. Per convincere le opinioni pubbliche il piano cambia ancora nome, si chiamerà Preserving Peace. Non porterà sicurezza ma più instabilità, oltre a meno soldi per sanità, istruzione e riconversione ecologica. Non è un fantasma, è un Moloch quello che attraversa l’Europa e ne ipoteca il futuro. È la militarizzazione del discorso politico e dell’economia ...
La tregua a Gaza fa crollare le azioni di Leonardo SPA
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Per mesi la maggiore azienda delle armi italiana, Leonardo SPA ha ribadito di non avere alcun ruolo nel genocidio palestinese. Eppure, a non credere all’azienda paiono essere gli stessi azionisti, tanto che dall’annuncio della tregua a Gaza il colosso bellico ha perso ben il 10,7% del valore delle proprie azioni. L’azienda aveva chiuso la giornata dell’8 ottobre con 56,20 euro per azione, calando a 55,48 il 9 ottobre, data di annuncio dell’accordo, e a 52,90 il 10 ottobre, giorno della ratifica ...
Il Governo Meloni ha già preso i regali per i fondi statunitensi. Lo dimostrano due recenti misure
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Dal nuovo Testo unico sulla finanza cucito sugli hedge fund del risparmio alla proposta di Legge di Bilancio con la rinuncia da parte dello Stato a ogni ipotesi di tassazione sugli extra-profitti bancari: l’esecutivo sta procedendo a grandi falcate verso un potenziamento della finanziarizzazione e della destinazione dei risparmi nazionali in direzione dei grandi fondi Usa. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e quello dell’Economia Giancarlo Giorgetti ...
I robot cinesi alla conquista del mondo
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Complice il problema del progressivo invecchiamento della popolazione e le previsioni di drastico calo demografico, Pechino sta investendo molto per azzerare il divario tecnologico e diventare leader anche del settore della robotica. Un’analisi anche sommaria degli sviluppi in atto nel settore della robotica presenta un rilevante interesse, permette, tra l’altro, di intravedere alcune tendenze importanti sul fronte dell’evoluzione tecnologica, nonché sulla gara tra i vari Paesi ...
DPP 2025: meno trasparenza e più spesa, 130 miliardi in armi in 15 anni
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Il nuovo Documento Programmatico Pluriennale (DPP) della Difesa 2025–2027 (appena trasmesso alle Camere, con forte ritardo rispetto alle prescrizioni di legge) segna un’ulteriore riduzione della trasparenza sull’andamento della spesa militare italiana. A fronte dell’annuncio secondo cui l’Italia avrebbe raggiunto già nel 2025 la soglia del 2% del PIL in spesa militare — target NATO precedente a quello poi ulteriormente alzato nel corso del Summit di metà 2025 ...
Leonardo ammette l’export di armi in Israele e fa cadere la maschera del governo
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Roberto Cingolani, amministratore delegato del colosso, ha provato a “rispondere alle accuse di ‘complicità nel genocidio'” con un’intervista al Corriere della Sera zeppa di contraddizioni e tesi fantasiose. Ma nel maldestro tentativo di alleggerire la propria posizione ha clamorosamente smentito due anni di falsità raccontate dall’esecutivo. Ecco, punto per punto, perché. L’intervista rilasciata il 30 settembre 2025 dall’amministratore delegato di Leonardo Spa, Roberto Cingolani ...
“War bond” emessi da Israele: dopo le proteste Bper se ne libera, senza far troppo rumore
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La vicenda dei “titoli di guerra” emessi da Tel Aviv dopo il 7 ottobre per finanziare anche l’idrovora militare e quindi l’aggressione contro Gaza e la Cisgiordania è ancora attualissima. Siamo tornati a interpellare le principali banche italiane. Ecco le risposte di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bpm. E il caso spiazzante di Bper (Arca Fondi). “Abbiamo speso un sacco di soldi per questa guerra. Adesso dobbiamo valutare come dividerci la terra di Gaza con gli Stati Uniti” ...
Sono i creditori privati (e non la Cina) il vero problema della crisi del debito estero
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BlackRock, JP Morgan, Goldman Sachs, Standard Chartered e Glencore: sono solo alcuni dei grandi creditori privati occidentali che si assicurano pagamenti del debito estero tre volte superiori rispetto a Pechino, mettendo in ginocchio i bilanci dei Paesi impoveriti. Debt Justice denuncia le conseguenze di un sistema frutto del colonialismo. Il G20 in Sudafrica a fine novembre è una tappa decisiva. Sostenere che la Cina sia il maggior creditore del debito estero degli Stati impoveriti è una semplificazione ...
Le sanzioni contro Francesca Albanese e l’occasione persa dalle banche italiane
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Per Alessandro Messina, già direttore generale di Banca Etica, responsabile dei crediti nell’Associazione bancaria italiana e responsabile controlli e antiriciclaggio di altri intermediari, aprire un conto corrente alla Relatrice speciale delle Nazioni Unite colpita dalle sanzioni di Trump è possibile e necessario, “con tutte le cautele richieste dall’antiriciclaggio”, resistendo così alla mera e violenta ritorsione dell’amministrazione Usa. Gli abbiamo chiesto di spiegarci bene come e perché ...
“Rearm Europe” muove il primo passo. Ecco come si costruisce un’economia di guerra
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Il 17 settembre la Commissione europea e il Fondo europeo per gli investimenti hanno concesso 30 milioni di euro al primo fondo di credito privato -domiciliato in Lussemburgo- che ha come scopo quello di finanziare le imprese del settore della Difesa. Così la garanzia europea rende i prodotti finanziari finalizzati al riarmo idonei a entrare nei portafogli dei risparmiatori europei. Prima notizia: l’Ue ha un fondo finanziario per raccogliere risorse per la Difesa e soprattutto per garantire fondi privati che finanziano il riarmo ...
Finanza e Difesa: le due bolle che intrappolano l’Europa (e i conti pubblici dell’Italia)
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Nelle scorse settimane si sono rafforzate due bolle per ricchi. Quella tutta finanziaria del “cartello” statunitense sull’Intelligenza artificiale -Oracle, OpenAI, BlackRock e poi su fino al Pentagono- e quella legata ai fortissimi venti di guerra europei, con editoriali a dir poco opinabili che anche in Italia spingono per far digerire all’opinione pubblica il costo “necessario” del riarmo. Il titolo di Oracle, in una sola seduta di Borsa, ha guadagnato il 40% ...
Alla ricerca della verità nascosta: il Pil di Usa e Cina
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Con il summit di Tianjin dei primi di settembre l’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai a guida cinese è apparsa come il primo passo di un nuovo ordine mondiale. Ma resta il rebus della valutazione del Pil della Cina e anche di altri Paesi, su cui le stime divergono. Con le sue continue mosse destabilizzanti, Donald Trump sembra alla fine privilegiare, tra i tanti punti di conflitto, quello con la Cina, seguendo in questo, e sviluppando, i lasciti in proposito di Joe Biden ...
Armi a Israele, il governo italiano mente: i carichi continuano a partire
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20 gennaio 2024, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato dal Resto del Carlino, dichiara: «L’Italia ha interrotto dall’inizio della guerra di Gaza l’invio di qualsiasi tipo di armi a Israele. È tutto bloccato». 15 ottobre 2024, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un dibattito al Senato, ribadisce: «Dopo l’avvio delle operazioni a Gaza il governo ha sospeso immediatamente ogni nuova licenza di esportazione ...
Prima regola: arricchire i ricchi. Cresce il peso delle partecipazioni di BlackRock in Italia
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Il fondo statunitense controlla ormai buona parte del risparmio e delle grandi società italiane: banche (l’ultimo caso è quello di Bper), assicurazioni, colossi dell’energia e dei servizi. Ecco che cosa vuol dire essere una colonia del capitalismo finanziario Usa. La Consob ha reso noto a inizio settembre che BlackRock ha una partecipazione superiore al 5% in Bper. Si tratta solo di una delle infinite partecipazioni che il grande fondo di gestione statunitense ha in Italia ...
L’Ercolino sempre in piedi
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I bambini degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso hanno avuto un amico nei giochi della loro gioventù: era il pupazzo Ercolino sempre in piedi, un pupazzo gonfiabile con la base che veniva riempita d’acqua in modo da dargli stabilità e fare in modo che una volta sbilanciato tornasse sempre in posizione eretta. I bambini del nuovo millennio si sono dovuti accontentare di un pupazzo molto meno simpatico, ma altrettanto capace di stare sempre in piedi, nonostante le giravolte a 360 gradi delle sue analisi ...
“Food for Gaza” è uno squallido equivoco. Lo è nel titolo e soprattutto nel merito
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Mentre nella Striscia di Gaza i civili affrontano una brutale “carestia di massa” indotta da Israele, il governo italiano continua a spacciare come risolutivo l’inconsistente progetto “Food for Gaza”. Ecco come stanno le cose. L’orrore del genocidio a Gaza sta anche nelle fotografie dei bambini ridotti a scheletro che ti guardano negli occhi, appoggiati al muro, e sembrano domandarti “e tu, comoda indignazione a parte, che cosa stai facendo per fermarli?” ...
Il miraggio occupazionale del riarmo
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Anticipiamo qui la relazione della sessione “Riarmo o lavoro?” del XV Forum nazionale dell’Altra Cernobbio che si svolgerà il 5 e 6 settembre, promosso da Sbilanciamoci e Rete Pace e Disarmo, in contemporanea al Forum Ambrosetti. Nei primi venticinque anni del XXI secolo si è consolidato un paradosso: mentre la finanza privata ha accumulato profitti record, il mercato del lavoro si è precarizzato e i salari reali hanno subìto una stagnazione. Oggi, con la corsa al riarmo europea, questo modello raggiunge l’apice ...
L’industria delle armi in Europa e il suo impatto sul lavoro
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Intorno a ReArm Europe e all’euforia dei mercati finanziari, impegnati a investire una montagna di soldi nei titoli di borsa delle principali industrie militari europee, è molto forte il rischio di un “abbaglio” sulle aspettative in termini di ricadute occupazionali. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso è arrivato a prospettare per le aziende della filiera dell’automotive incentivi per riconvertirsi verso il settore aerospaziale e della difesa ...
Israele in guerra totale, fra le proteste di chi si oppone e la Nakba che continua tra Gaza e Cisgiordania
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Alla fine di una settimana che era cominciata con l’euforia alle stelle, per la straordinaria partecipazione allo sciopero indetto dalle Famiglie degli Ostaggi domenica scorsa, nel vano tentativo di scongiurare la “vietnamizzazione” del conflitto che inevitabilmente conseguirà al piano di occupazione di Gaza City, proviamo a ricapitolare gli ultimi eventi in un Israele in guerra ...
Stati membri ONU e militarismo
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Condanna a tutti gli stati membri ONU: spendono 100 volte più nel militarismo che per tutto quanto il sistema ONU. Lo sapevate? Se ne parlerà alla sessione dell’80° compleanno ONU in ottobre? No, politici, media e accademici in generale si focalizzano sulla guerra e ignorano il più importante pacificatore al mondo. L’ONU in crisi di liquidità!!!??? Un tema di cui tutto il mondo dovrebbe parlare ADESSO. Questa è una situazione che ogni persona pensante dovrebbe condannare il più fortemente possibile ...
Energia nucleare ‘pulita’? Un nodo irrisolto
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La sperimentazione sull’energia nucleare, con il primo, clamoroso successo sancito dall’esplosione del Trinity Test, nel luglio del 1945, diede origine a decenni di sciagure. I giapponesi che morirono a Hiroshima e Nagasaki non furono le sole vittime: molte e molti altri, colpiti dalle radiazioni emesse con le esplosioni, si ammalarono e morirono negli anni successivi. I nomi di queste persone, gli hibakusha (persone colpite dall’esplosione) sono conservati in uno speciale registro che continua a essere aggiornato ...
Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile: un necrologio
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Ricorre un decennale che nessuno vuole ricordare. Il 25 settembre 2015 a New York l’Assemblea generale dell’Onu approvava solennemente l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. 169 stati ratificarono l’accordo e le figurine colorate dei 17 Sustainable Development Goals (SDGs) invasero il mondo, la stampa e le televisioni, i programmi scolastici e i siti governativi portando il loro messaggio di riscossa e di speranza: «Un futuro migliore e più sostenibile per tutti» ...
Da inizio Legislatura approvati nuovi programmi militari per 42 miliardi, con impegni finanziari per 15
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Dall’inizio della XIX legislatura, il Ministero della Difesa ha chiesto e ottenuto dalle Commissioni Difesa del Parlamento il via libera all’avvio di nuovi programmi dal valore complessivo di oltre 42 miliardi e – più rilevante perché si tratta di somme effettivamente stanziate in modo vincolante – impegni finanziari pluriennali per 15 miliardi, con impegni annuali superiori al miliardo di euro per ognuno dei tre anni considerati, 2025, 2026 e 2027. Nella tabella riassuntiva elaborata da Mil€x ...
La Dubai padana
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Se al termine delle indagini che riguardano quanto accaduto a Milano non emergessero rilevanze penali, il problema sarebbe ancora più grande, perché riguarda la visione della città. Il vero reato, scrive Marco Bersani, è politico: la rigenerazione urbana liberista. “Dall’Expo in poi la strada scelta è stata drammaticamente lineare: trasformare Milano nella Dubai padana, rendere la città sexy per i grandi fondi finanziari… farla divenire realtà urbana cosmopolita e inclusiva solo per redditi alti…” ...
“Economia del genocidio”: un bilancio oltre la retorica
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L’“economia del genocidio” di Albanese è molto più di un esercizio accademico o di una semplice dichiarazione morale in un mondo la cui coscienza collettiva è brutalmente messa alla prova a Gaza. Il suo ultimo rapporto, “Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio”, presentato al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite il 3 luglio, segna un intervento dirompente. Esso nomina senza esitazione e coinvolge le aziende che non solo hanno permesso a Israele di sostenere la sua guerra e il genocidio contro i palestinesi, ma ...
Proposta budget difesa UE dal 2028: per l’Italia un costo di 2,4 miliardi l’anno
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Quanto costerebbe all’Italia il nuovo budget europeo per la difesa a 131 miliardi proposto dalla Commissione Von der Leyen? Utilizzando come parametro la quota italiana di contribuzione media al bilancio UE degli ultimi anni, che si attesta su una media del 12,8% (12,48% nel 2021, 13,04% nel 2022, 12,77% nel 2023, 12,98% nel 2024, 12,93% nel 2025 e con una previsione del 12,59% per il 2026 secondo i documenti ufficiali UE), si ottiene un impatto per il nostro Paese di circa 16,8 miliardi di contributo in sette anni ...
Le tre grandi cose uscite dal vertice dei Brics di Rio de Janeiro
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Dal rispetto delle regole fondamentali del diritto internazionale alla tenuta delle istituzioni finanziarie globali, fino alla progressiva sostituzione del dollaro e a un sistema di pagamenti autonomo, in grado di resistere a sanzioni unilaterali. Il summit del 6 e 7 luglio ha prefigurato nuovi scenari che l’Occidente fa finta di non vedere. Rappresentano il 50% della popolazione mondiale e poco meno del 45% della ricchezza prodotta a livello planetario ...
Stati Uniti sull’orlo del default
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Il Congresso statunitense ha approvato in extremis il mega-progetto di legge promosso dal presidente Trump, che prevede tagli fiscali pagati con la sicurezza sociale degli statunitensi. Approvata con 218 voti favorevoli e 214 contrari, la legge aumenta enormemente la spesa pubblica per permettere il più grande banchetto della storia alle grandi aziende sistemiche. Per Trump rappresenta una vittoria importante ma fragile: dato l’ampio margine della sua maggioranza, si registra quantomeno una frattura all’interno dei repubblicani ...
Germania (e Ue) Kaputt?
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Dalla deriva economica al boom delle spese militari, il punto sulla situazione e sulle prospettive dell’economia e della politica tedesca, non certo brillanti, che influenzano anche altri Paesi Ue, in primis l’Italia. Il testo che segue, appoggiandosi a numerose fonti internazionali, cerca di fare il punto sulla situazione e sulle prospettive dell’economia e della politica tedesca, situazione e prospettive che non appaiono certo brillanti, influenzando necessariamente e in senso negativo anche gli altri Paesi dell’UE ...
L’ostruzionismo dei “grandi” della Terra continua. Il G8 di Genova non è poi così lontano
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I Paesi ricchi non smettono di sabotare percorsi di cooperazione internazionale. È il caso della Conferenza di Siviglia su debito e fiscalità di inizio giugno, che ha dimostrato ancora una volta la loro riluttanza a rinunciare al proprio controllo sul sistema economico globale. Un brutto film già visto a Genova nel 2001. Donald Trump rimpiange il G8, quando, dice lui, la Russia di Vladimir Putin era al tavolo e non c’erano guerre in giro per il mondo. Il Pianeta era un prato fiorito, ci volevamo tutti bene ...