La crisi dell'Occidente
La crisi non ha sorprendentemente, almeno sino ad oggi, un nome “ufficiale” e riconosciuto. Se ti interessano i segnali economico-finanziari, sempre più evidenti, di questa crisi ...
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Def 2024: ” È colpa degli altri”
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Nessuna programmazione, tutto rinviato a settembre. Si dà la colpa alla congiuntura, alle nuove regole del Patto di Stabilità e al famigerato Superbonus. La verità è un’altra. E a settembre il governo si troverà in grossi guai. Tra l’altro alla spesa pubblica primaria mancheranno 70 miliardi. Con tutto la simpatia e l’indulgenza che possiamo avere per lo studente impreparato, chiamato alla cattedra dall’arcigno professore, non possiamo non richiamare che, prima di loro, governi e governi hanno dovuto affrontare ...
Lunga vita al fossile
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Il G20 assicura una pioggia di sussidi pubblici alle fonti fossili: 142 miliardi di dollari in tre anni. L’Italia ne eroga più degli USA. Il nuovo rapporto di Oil Change International e Friends of the Earth Stati Uniti, a cui ReCommon ha contribuito, rivela come fra il 2020 e il 2022 le istituzioni finanziarie pubbliche dei paesi del G20 e le banche multilaterali di sviluppo hanno concesso al comparto fossile sussidi per 142 miliardi di dollari ...
I giorni delle canaglie
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Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie. Le accuse sono gravi e vanno dall’associazione mafiosa all’estorsione, dal concorso esterno al peculato, dalla detenzione di armi, fino al voto di scambio, alla corruzione elettorale, nonché alle infiltrazioni negli appalti per i lavori sulla A32 e nei cantieri TAV Torino Lione ...
NATO: 75 anni di sangue e dollari
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La NATO ha compiuto 75 anni di esistenza. Tutti passati in guerra, mission esistenziale di un organismo che si disse nascesse per contrastare l’espansionismo sovietico che minacciava l’Occidente. Ma era tesi hollywoodiana: la NATO nacque il 4 Aprile 1949 e solo il 15 Maggio del 1955, sei anni dopo, nacque il Patto di Varsavia. E la natura offensiva del Patto Atlantico è stata confermata lungo tutti i suoi 75 anni nei quali ha invaso Paesi e generato guerre ai 4 angoli del Pianeta ...
Export armi italiane: continua la crescita delle autorizzazioni, mentre la modifica della Legge 185/90 potrebbe sgretolare la trasparenza
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Oltre 6,3 miliardi di autorizzazioni per la vendita di armi italiane all’estero: continua l’export verso Paesi autoritari o con violazioni di diritti umani e anche verso l’Ucraina in guerra. Se la modifica della Legge185/90 attualmente in discussione verrà confermata quella del 2024 potrebbe essere l’ultima Relazione annuale con un buon grado di trasparenza. Nei giorni scorsi è stata trasmessa al Parlamento (e poi pubblicata sul sito del Senato della Repubblica) ...
Europa sempre più militarizzata, in ordine sparso
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L’Europa ha già aumentato del 50% la sua capacità produttiva militare e si appresta a grandiosi piani di investimento sia comunitari sia dei singoli Stati. Anche se il settore realizza appena lo 0,7 del Pil e limitati effetti sull’occupazione. Il tutto dominato dalla finanza e dall’industria a stelle e strisce. Analizzare oggi l’industria militare europea, anche al fine di coglierne le tendenze e le prospettive, non può prescindere dai “venti di guerra” che soffiano forti ...
Nel nuovo trattato pandemico il profitto si fa norma
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Il testo non ha clausole di salvaguardia dagli interessi dei privati. Un evento senza precedenti nel diritto internazionale. Quando leggerete questa rubrica, i giochi saranno fatti. A Ginevra i delegati dei governi avranno concluso i nove round negoziali, avviati nel 2022, per convergere sul testo di un trattato che permetta alla comunità internazionale di non trovarsi di nuovo impreparata nella risposta a una prossima pandemia ...
L’economia americana ha fondamentali deboli ed è appesa alla “grande finanza”
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La posizione finanziaria netta degli Stati Uniti è negativa per circa 20mila miliardi di dollari alla fine del 2023. E il debito federale cresce ormai di mille miliardi ogni cento giorni. L’aumento dell’inflazione la conflittualità internazionale premiano i fondi speculativi, rafforzandone lo strapotere. La narrazione ricorrente racconta che l’economia statunitense è in buone condizioni. Forse, rispetto a una simile affermazione, andrebbero tenuti presenti due aspetti che servono a capire meglio ...
Negli ultimi due anni i fondi garantiti ai 24 produttori di armi nucleari sono aumentati
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Le istituzioni finanziarie hanno assicurato oltre 820 miliardi di dollari alle aziende che producono armi nucleari. Un valore cresciuto negli ultimi due anni per via della guerra in Ucraina e del falso mito della deterrenza. Ma il numero di soggetti coinvolti è calato, ricostruisce il report “Don’t bank on the bomb”. Il ruolo delle banche italiane. Le aziende coinvolte nella produzione di ordigni nucleari come detto sono 24 e hanno sede in Cina, Francia, India, Italia, Paesi Bassi, Russia e Stati Uniti ...
Riforma del Patto di Stabilità: stessa sostanza, cambio di strategia
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Alla nascita della UE nel Trattato di Maastricht del 1993 era già prevista la creazione dell’euro e le precondizioni per farne parte. Esse consistevano di alcuni criteri numerici relativi allo stato macroeconomico del paese membro fissati nell’articolo 109 J: stabilità dei prezzi, sostenibilità della finanza pubblica, moderata fluttuazione del cambio delle valute e dei tassi di interesse. Alla fine del decennio dodici paesi membri su quindici aderirono all’eurozona ...
Il fuoco della Marina israeliana contro Gaza e il ruolo delle aziende italiane
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Le corvette dello Stato ebraico impegnate come le forze di terra e aria nell’attacco contro la Striscia sono armate dall’Italia. I cannoni sono della Oto Melara (gruppo Leonardo), mentre a far luce sui colpi utilizzati sono gli sviluppi seguiti agli scontri nel Mar Rosso. La nostra inchiesta sulle forniture armate italiane continua. La Marina israeliana ha un ruolo attivo negli attacchi contro Gaza. Fin dal 9 ottobre scorso, infatti, le navi militari dello Stato ebraico sono schierate a sostegno ...
Di chi è l’oro e chi ne ha in mano il prezzo. Storie di ordinario feudalesimo finanziario
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Il valore del prezioso “bene rifugio” cresce mentre le Borse toccano picchi continui. Un’apparente contraddizione spiegata dalle logiche speculative dei grandi fondi. Il risultato è una concentrazione di ricchezza senza pari, dove chi sta al vertice della piramide non risente in alcun modo dei conflitti. Anzi. Viviamo in un mondo decisamente strano. L’oro ha raggiunto un nuovo record, arrivando a 2.145 dollari l’oncia. La stranezza di questa impennata è rappresentata dal fatto che ...
Stellantis, l’auto elettrica e i cinesi
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Il governo vorrebbe che l’Italia tornasse a produrre un milione di veicoli e apre all’ingresso di partner cinesi, che finora ha ostacolato. Un’operazione difficile, considerando gli investimenti già annunciati di Byd in Ungheria, la scarsa appetibilità del mercato elettrico italiano, la nebulosa dei piani di Stellantis. Il settore dell’auto, data la sua persistente importanza per la gran parte delle economie del nostro continente e considerando le grandi trasformazioni in atto ...
L’Italia continua a esportare armi a Israele. Il caso delle forniture per i caccia
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Nel solo mese di dicembre del 2023, nel pieno dei bombardamenti da parte di Tel Aviv sulla Striscia di Gaza, l’export italiano di “Armi e munizioni” ha toccato quota 1,3 milioni di euro. I nuovi dati Istat smentiscono ancora una volta il governo e gettano una luce sinistra anche su altre tipologie di esportazioni legate a velivoli militari. E rendono ancora più assordante il silenzio opposto alle nostre istanze di accesso civico da parte dell’Autorità nazionale Uama ...
Il G7 italiano e la crisi climatica
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L’inverno più caldo della storia non sembra rappresentare un campanello d’allarme per il governo, cui spetta la presidenza del G7 per il 2024. L’agenda, inevitabilmente condizionata dai conflitti in atto, appare più sbilanciata su altre questioni. Ma la crisi climatica è qui, ora, e “invertire il trend fossile” dovrebbe essere un obiettivo prioritario, in primis ponendo fine alla promozione tramite multinazionali e istituzioni finanziarie pubbliche ...
L’Europa sceglie il profitto
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Direttiva “Due Diligence”: gli Stati membri scelgono di anteporre i profitti delle imprese al rispetto dei diritti umani e di chi lavora. L’Italia fra i paesi che hanno affossato il voto. Il Consiglio dell’Unione europea ha fatto un altro regalo al mondo delle imprese, inclusa all’industria dell’abbigliamento e delle calzature, non approvando in sede Coreper l’accordo che aveva precedentemente concluso con il Parlamento europeo su una normativa per proteggere i diritti umani e l’ambiente ...
Esiste ancora l’Europa?
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Come già accaduto nella storia del capitalismo, siamo entrati in una fase di transizione: sta giungendo infatti a conclusione il ciclo capitalistico della finanziarizzazione basato sulla globalizzazione dei mercati, che ha attraversato il pianeta nell’ultimo mezzo secolo. Semplificando, potremmo dire che, mentre nei secoli dal XVI al XVIII il capitalismo si è caratterizzato come mercantile, nel XIX secolo e fino alla Seconda guerra mondiale la sua cifra è stata specificamente coloniale ...
11 marzo 2011 – Incidente di Fukushima. Chi se lo ricorda?
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Tra pochi giorni ricorrerà l’anniversario dell’incidente di Fukushima. Sono già passati 13 anni, e probabilmente non ci saranno grandi manifestazioni di ricordo… la tecnologia ha fatto grandi passi avanti, e la possibilità di sfruttare in piena sicurezza le potenzialità dell’energia nucleare è ormai alle porte. Questo – almeno – è il messaggio trasmesso dal recente film di Oliver Stone, Nuclear Now: “Ho imparato che l’energia nucleare non è un nemico dell’uomo, ma un alleato ...
Così la Bce sta continuando a garantire solo i profitti delle grandi banche
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Non è vero che non esiste una politica monetaria comune in Ue: c’è eccome ma è a favore dei super ricchi. Lo dimostrano le scelte della Banca centrale europea, la cui presidente sostiene che l’attuale inflazione dipenderebbe dall’eccessivo aumento dei salari. I fatti (e le disuguaglianze in crescita) dicono altro. Dopo l’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea (Bce), le banche italiane hanno ridotto i crediti erogati di 80 miliardi di euro ...
Riarmo italiano, chi ci guadagna
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Leonardo, la maggiore impresa militare italiana con oltre il 70% del settore, è ormai una multinazionale integrata alle compagnie Usa, dedita all’export (75% dei ricavi), al centro di complessi reticoli azionari. Fa affari d’oro, ma detiene una quota relativamente bassa dell’occupazione manifatturiera italiana. Una recente analisi del Financial Times su 15 gruppi multinazionali che producono per il settore militare, tra cui i maggiori appaltatori statunitensi – la britannica BAE Systems, l’italiana Leonardo e ...
L’Europa e l’impasse del commercio internazionale
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Reshoring, friendshoring, secure supply chains: dai documenti dei think tank iperliberisti, fino alle proposte del Governo Meloni per il G7 a presidenza italiana, la parola d’ordine è riportare le catene del valore più lunghe entro i confini regionali o nazionali, oppure in casa di Paesi amici. Questa proposta, che in anni recenti sarebbe stata liquidata come rossobrunismo o protezionismo, è il punto di frattura della rete di relazioni commerciali europee, e dunque anche italiane, ...
Da Stellantis solo promesse. Lo stabilimento di Mirafiori a Torino rischia di spegnersi
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È stata prolungata la cassa integrazione di 2.260 lavoratori della fabbrica del capoluogo che lavoreranno solo su un turno fino al 30 marzo. Uno dei tanti segnali di disinvestimento della multinazionale nel nostro Paese. Mentre gli affari (altrove) vanno a gonfie vele: nel 2023 l’utile netto ha raggiunto quota 18,6 miliardi di euro. Di fronte alla porta numero due di Mirafiori, Sud di Torino, il ricordo di Luciana Castellina ha chiuso la manifestazione di sabato 24 febbraio durante la quale centinaia di persone ...
La transizione energetica è impossibile nel capitalismo
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Il sistema capitalista è profondamente dipendente dai combustibili fossili ed è in agricoltura che quella dipendenza è decisiva. Quelli che sono in alto lo sanno, non possono e non vogliono sbarazzarsi del fossile: per questo promuovono una transizione energetica con cui consolidarsi in un periodo caos climatico. In questo senso, il capitalismo, scrive Raúl Zibechi, opera con le stesse modalità che mette in atto di fronte alle contestazioni del patriarcato e del colonialismo ...
Sotto la banca il clima crepa
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Mentre l’Unione Europea non perde occasione di declamare la necessità di invertire la rotta dei flussi economici destinati ad attività climalteranti, il suo sistema finanziario continua imperterrito a sostenere i combustibili fossili e i settori ad alta intensità di carbonio. Nei sette anni dalla firma dell’Accordo di Parigi, le banche con sede nell’Unione Europea hanno erogato 327,15 miliardi di dollari in prestiti e sottoscrizioni a favore di combustibili fossili e attività agricole industriali nel Sud globale ...
Europa-Africa: nuove parole, vecchio colonialismo
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Non si possono analizzare le relazioni tra Unione Europea e Africa senza partire da un dato: il colonialismo è uno dei pilastri del processo di integrazione europea. E il concetto di Eurafrica lo sintetizza in modo lampante. Con questo termine ci si riferisce ad un progetto di integrazione strategica tra i Paesi europei e quelli africani, ideato negli anni ’20 del secolo scorso dal pioniere dell’idea di Europa unita Richard Coudenhove-Kalergi e tornato in voga subito dopo la seconda guerra mondiale ...
Sui giacimenti di Eni nelle acque palestinesi
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Il 29 ottobre 2023 la multinazionale ha firmato un accordo con il ministero dell’Energia di Tel Aviv per avviare l’esplorazione di giacimenti di gas nelle acque antistanti Gaza. La diffida di uno studio legale statunitense: la giurisdizione sarebbe dello Stato palestinese. ReCommon fa il punto della situazione. La notizia ha avuto una discreta eco nel nostro Paese. All’interrogazione parlamentare presentata dal deputato Angelo Bonelli dell’Alleanza Verdi Sinistra ...
Elkann, Della Valle, Moratti. I miliardari italiani stanno facendo cassa
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Il capitalismo familiare italiano smobilizza e si tiene “liquido” mentre la Borsa milanese raccoglie solo banche e assicurazioni che macinano profitti e dividendi senza incidere in alcun modo sulla ripresa dell’economia reale, ormai quasi interamente composta da centinaia di migliaia di piccolissime imprese familiari, ben distanti dal capitalismo familiare, e da pochi gruppi in mani straniere. Il governo intanto vara un ennesimo piano di rottamazione per gli evasori. Sulle spalle di chi paga ...
Sempre più vicini al collasso
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La notizia del drastico calo del traffico nel Canale di Panama e in quello di Suez, provocati rispettivamente dal cambiamento climatico e dalla guerra, non è sotto i riflettori mediatici. Meno ancora interessa la crescita della crisi idrica, che ora non riguarda più solo il Sud del mondo. Intanto, i mercati azionari continuano a salire, del resto l’1 per cento più ricco del mondo ha aumentato la propria quota di ricchezza. Tutto questo si traduce in una sopravvivenza sempre più a rischio per la gente che sta in basso ...
Il neocolonialismo del governo
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Il piano Mattei, varato dal governo italiano durante gli anni Cinquanta, mirava a ridisegnare radicalmente il settore energetico, con un’enfasi particolare sulla nazionalizzazione delle risorse petrolifere. L’omonimo Piano del Governo Meloni, oltre a seri problemi di trasparenza, sembra un tentativo neocoloniale per accaparrarsi terre e risorse in Africa. Mattei se ne vergognerebbe un bel po’. E anche l’Unione Africana sembra non aver particolarmente gradito ...
Il Messico potrà citare in giudizio i produttori d’armi statunitensi
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Con una decisione storica la Corte di Boston ha rilevato motivi sufficienti per portare in tribunale nove aziende che avrebbero favorito il traffico illegale senza applicare restrizioni a distributori e rivenditori che riforniscono i cartelli. Un business mortale che ha bucato l’ipocrisia del confine più sorvegliato del Pianeta. La vicenda ha avuto inizio ad aprile 2021, quando l’esecutivo guidato da Andrés Manuel López Obrador ha presentato una denuncia di 139 pagine contro alcuni tra i più grandi produttori di armi leggere ...
L’agricoltura e l’ambiente hanno perso la partita
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I trattori contro l’Europa, mentre il settore è a fine corsa, fagocitato dall’agrobusiness da una parte, dalla grande distribuzione dall’altra, e anche dai bassi prezzi esteri. Ma la protesta, su cui soffia l’estrema destra, viene incanalata contro i vincoli ambientali e climatici. Per comprendere meglio la crisi attuale del settore agricolo in Europa e la falsa soluzione che avanza in queste settimane a Bruxelles e in diversi paesi europei, può essere opportuno ricordare alcune delle trasformazioni che vi hanno luogo da tempo ...
I malesseri del neoliberismo verde
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La grande ondata di proteste agricole che attraversa tutta l’Europa riflette l’enorme difficoltà di portare avanti la transizione ecologica nel settore restando ancorati ai diktat del sistema economico dominante. Quella che mostrano con evidenza i blocchi stradali dei trattori è una crisi capitalistica da manuale. L’industrializzazione e la modernizzazione, durante la seconda metà del XX secolo, hanno aumentato la produttività rurale e trasformato l’Europa in una potenza agricola che esportava le proprie eccedenze ...
Dai fondi al debito estero: come (non) funziona il turbocapitalismo finanziario
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Come nel 1929, il valore finanziario è molto più alto rispetto ai dati economici reali ma questa volta il sistema è totalmente monopolizzato da pochissimi attori che governano il risparmio di milioni di individui, allungando così i tempi di esplosione della bolla. Le ricadute su Stati e persone sono salate. Nel 2023 sei società -Amazon, Alphabet, Meta, Apple, Microsoft e Netflix- hanno registrato un incremento di valore del 56% rispetto al 2022, ben più alto dell’aumento dei loro ricavi, pari all’11% ...
All’economia di Gaza serviranno decenni per superare le distruzioni della guerra
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Le distruzioni causate dall’invasione militare israeliana hanno provocato una contrazione del prodotto interno lordo della Striscia del 24%. Anche se la guerra finisse immediatamente, avverte l’agenzia delle Nazioni Unite Unctad, l’economia tornerebbe ai livelli pre-invasione solo nel 2092. Le distruzioni agli edifici e alle infrastrutture civili causate dai bombardamenti e dalle operazioni militari israeliane sulla Striscia di Gaza hanno “notevolmente aggravato il declino dell’economia” del territorio ...
Ucraina, due anni dopo
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Circa due anni fa, il 21 Febbraio del 2022, 100.000 effettivi dell’esercito russo entravano nelle regioni di Donetsk e Lugansk in Ucraina. A proposito, ma soprattutto a sproposito, si è detto dell’invasione russa e si è datata Febbraio 2022 l’inizio di una guerra che in realtà era vigente dal 2014 sotto forma di massacro di civili russofoni. Fino a quel momento, Mosca aveva sostenuto in forma soft le milizie di difesa delle due autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, ma i piani ucraini per l’assalto alle due regioni ...
Nelle mani dei fondi
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Dalla banca per la ricostruzione dell’Ucraina al controllo delle più grandi multinazionali globali: sono i fondi i veri monopolisti del “mercato” e il loro potere aumenta senza contrappesi. Il caso di BlackRock, che in Italia ha quote, tra gli altri, di Intesa Sanpaolo, Unicredit ed Enel. Della ricostruzione dell’Ucraina dovrebbe occuparsi in futuro anche una banca. Poco più di un anno fa le autorità di Kiev hanno chiamato a costruirla i colossi finanziari americani BlackRock e JPMorgan Chase ...
L’Europa sola e sfasciata dalla Bce. Nell’austerità crescono solo le disuguaglianze
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Le scelte dell’istituto di Francoforte su tassi e consumi, i posizionamenti geopolitici e lo smantellamento del sistema produttivo in nome della finanziarizzazione hanno messo l’Ue in un angolo. Cina e Stati Uniti ringraziano. E così il monopolio finanziario globale che ha cancellato il mercato. L’emarginazione dell’Europa è sempre più evidente. Dalla fine del 2023 il renminbi cinese è diventata la seconda valuta in cui avvengono le transazioni commerciali nel mondo, superando l’euro ...
Dopo il fallimento di Evergrande
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Un tribunale di Hong Kong ha emesso l’ordine di liquidazione di Evergrande, colosso cinese del settore immobiliare che aveva cavalcato il boom dovuto all’urbanizzazione di ampie aree del Paese che ha portato quasi tre quarti della ricchezza delle famiglie a essere investiti in abitazioni. E che però, in breve, si era trasformato in una grande bolla speculativa. Il promotore delle proprietà immobiliari, per cavalcare l’onda, aveva fatto ricorso in modo massiccio all’indebitamento in dollari ...
Cosa produce Leonardo per Israele
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Leonardo Spa è il primo produttore di armi nell’Unione Europea, il secondo in Europa, il 13° nel mondo (SIPRI). Però non ama dare di sé un’immagine militarista e ‘muscolare’, preferisce collocarsi in un generico mercato ADS (aerospazio, difesa, sicurezza) e insistere sul proprio profilo ‘sostenibile’, sebbene fare armi significhi alimentare guerre, l’attività umana più distruttiva e senza dubbio insostenibile, per non parlare di quanto sia devastante sul piano energetico e ambientale ...
La lunga agonia della grande impresa italiana
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Il governo Meloni sta lanciando un nuovo piano di privatizzazioni, da Eni a Poste. Lecito e opportuno è fare un bilancio di ciò che è stato fatto da trent’anni a questa parte. Si scoprono così le tappe della dismissione della grande impresa, quella pubblica e quella privata. L’economia italiana, almeno a guardare ai numeri del Pil, è ferma in sostanza da più di una trentina d’anni. Uno degli aspetti più rilevanti delle difficoltà ancora oggi in atto è certamente rappresentato dalla pluridecennale crisi ...