Non vediamo solo la distruzione e la tormenta che si abbatte su ogni angolo del mondo, perfino su chi si credeva al sicuro da ogni male, dicono gli zapatisti del Chiapas, che ne avevano scorto le avvisaglie ben otto anni fa, forse prima di ogni altro. Vediamo anche cosa verrà dopo. Vogliamo essere il seme di una futura radice che non vedremo. La vocazione zapatista, se qualcuno ci spinge proprio a una definizione laconica, è dunque “essere un buon seme”, spiegava il Subcomandante Insurgente Moisés ...

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