“Morire è l’unica cosa del tutto prevedibile nella nostra vita. L’arte di morire è parte centrale dell’arte di vivere. È inaccettabile venire privati della capacità di morire con dignità, come si fa oggi con coloro che muoiono negli ospedali”. Sono parole di Gustavo Esteva – intellettuale “de-professionalizzato”, come amava definirsi lui, amico e allievo prediletto di Ivan Illich, consigliere degli zapatisti, fondatore dell’Università della Terra nello Stato messicano di Oaxaca, dove egli stesso viveva in un piccolo pueblo zapoteco ...

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