Ci avevano detto che la regola aurea è quella della teoria dei vantaggi comparati, cioè concentrarsi sulle attività che sappiamo svolgere meglio, accettando di comprare dagli altri paesi ciò che essi sanno produrre a costi più bassi. In fin dei conti, è la logica della globalizzazione che ha finito per eleggere la Cina e pochi altri paesi emergenti in produttori esclusivi di manufatti ad alto impiego di mano d’opera. Fino a ieri pensavamo che si trattasse solo di scarpe, giocattoli e computer ...

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