È fine febbraio, siamo a Baku, capitale dell’Azerbaigian. A un incontro ufficiale il governo italiano viene bacchettato per i notevoli ritardi nella costruzione del gasdotto TAP, il segmento in terra nostrana del Corridoio Sud del Gas. Con la coda tra le gambe, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda dice subito che da lì a qualche giorno si procederà con l’espianto degli ulivi. Calenda cerca così di mettere una pezza e ridare fiducia alle banche ...

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