Il dibattito sugli sponsor (cui alcuni affibbiano con disprezzo l’etichetta di “ideologico”, come se “ideologia” fosse una brutta parola e non indicasse piuttosto senso critico e visione del mondo) si fa sempre più animato, soprattutto nell’attuale congiuntura socio-economica e alla luce dei buchi e dei tagli di bilancio nel settore della cultura. Dentro la querelle pubblico-privato si rischia di perdere il significato di certe prese di posizione ingiustamente derubricate a sterili polemiche ...