Per avere un po’ di soldi sporchi, maledetti e subito, si raschia il fondo del barile regalando al mercato imprese strategiche o servizi di interesse generale. È così che è stato pomposamente annunciato il secondo tempo della privatizzazione di Poste italiane, un passaggio ridicolo anche dal punto di vista economico. Il governo Meloni si appresta a vendere l’intera quota in mano al Ministero dell’Economia e della Finanza, pari al 29,26% del capitale sociale, contando di incassare 3,8 mld di euro ...
Il dogma delle privatizzazioni
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