La compressione delle spese di manutenzione, i tagli al costo del personale, il mito della tecnologia sicura anche quando si viaggia a 300 chilometri orari, ma soprattutto gli infiniti guadagni del sistema bancario sull’alta velocità e l’odiosa complicità dei grandi media. Dietro il disastro ferroviario di Lodi c’è, prima di tutto, il dio profitto. L’alta velocità è imprescindibile, è un patrimonio del nostro Paese»: parola di “giornalista” ...

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