Stuzzicati da lavori fatti con il Coordinamento di tutte le MAG d'Italia, da esperienze e competenze del nostro settore Consulenze, abbiamo fatto un'assemblea creativa. Una decina di soci erano presenti.

L'obiettivo era provare a cercare soluzioni da pensiero creativo o pensiero laterale.

“Con il pensiero verticale uno si muove solo se c'è una direzione in cui muoversi, con il pensiero laterale uno si muove per creare una direzione”, afferma De Bono.
Abbiamo organizzato le fasi di elaborazione collettiva utilizzando un sentiero da problem solving. E quindi siamo partiti dalla percezione di quella che abbiamo chiamato “la crisi di MAG4”.

In cinese la parola crisi è composta da due ideogrammi: il primo significa problema, il secondo significa opportunità. Anche in italiano l’etimologia della parola crisi suggerisce un significato positivo, contiene un aspetto vitale, la separazione, ed un aspetto di crescita, quello della scelta.

Molti aspetti diversi, confermati o sbucati. Mancanza di energie, molti soci non coinvolti, considerazione da primi della classe, fine di un'epoca, ufficio isolato, mancanza di modelli futuri, sfiducia generale nel domani, preoccupazioni materiali personali del mondo, troppi paletti esterni, poco entusiasmo, troppo poco rivoluzionari.

Dopo averli guardati discussi raccolti, abbiamo trovato una direzione su alcuni aspetti chiave che ci parevano preminenti: la necessità di rinnovarsi, la solitudine da “diversi”, il bisogno di semplificazione, la scarsità di energie, i pochi spazi di socialità, l'influenzamento della crisi globale, le emozioni negative.

Li abbiamo raccolti tutti, a prescindere dalla loro concretezza o possibilità di trasformazione concreta. Anche gli aspetti emotivi o più relazionali potevano aprire direzioni sottese. Ci siamo tolti le ansie di ricerca di soluzione immediata. Non è stato un lavoro su una scelta di emergenza. Bensì la ricerca di intuizioni in un momento in cui non è richiesto scegliere.

Quindi a seguire abbiamo lasciato spazio alle fantasia sulla generazione di sentieri o idee lilberamente creative. Creare una MAG non finanziaria, aprire una vineria con tavola calda, una MAG senza sede, un camper MAG che si muove sui territori, far venire i soci a lavorare in ufficio, andare a lavorare dai soci, economia non finanza, calcolare attivo di bilancio in base alle relazioni, più telefonate meno mail, creare un'associazione a supporto, abolire le commissioni, abolire il cda e fare solo assemblee, una MAG senza interessi, una MAG senza euro, usare il baratto, consulenze gratuite, immaginare una MAG che resiste anche se viene giù tutto, un nuovo nome senza piemonte, una MAG senza lavoratori, una MAG dentro e contro.

Li abbiamo raccolti tutti, discussi, rivisti, rigirati. Ed abbiamo provato ad estrarne degli elementi di azione che ci parevano più evidenti. Movimento, policentrismo, gratuità, decentramento del potere, relazionarsi, umiltà nella ricerca, fuori dagli schemi del mondo finanziario, diffondere la competenza, ricarica emotiva attiva.
Infine abbiamo provato brevemente a vedere se a qualcuno tutto questo suggerisse idee concretizzabili. E sono apparse alcune bozze di azioni possibili.
Un'associazione parallela che fa “movimento”, un secondo ufficio su un camper, un'associazione che opera su quegli aspetti interni che la MAG non fa, bilancio in base alle relazioni, lavoratori e consiglieri a scadenza a turno tra i soci, due settimane di ritiro creativo allargato ai soci, per essere socio devi fare un periodo di attività in MAG, chiudere MAG4 e costituire un movimento per una rifondazione, un gruppo di lavoro interno per una rifondazione, modificare nome e direzione in “strumenti di economia solidale”.

Ora è in corso la fase della decantazione. Stiamo lasciando sedimentare questi e molti altri spunti emersi. Lasciando che sbiadiscano o si ravvivino con il tempo. Mettendoli nuovamente sul tavolo di altri confronti ed altri punti di vista. Come ora qui, sul MAGazine.