Nell’ultimo periodo, i cieli sopra MAG4, lasciano intravedere qualche nuvola non proprio rassicurante.
Ancor meno rasserenanti sono alcuni fulmini all’orizzonte, come avvisaglia di possibili temporali in arrivo.

Non che le previsioni meteo non lo avessero annunciato. Sono nuvole di cui si è già parlato, anche ampiamente, in assemblea e nelle comunicazioni ai soci dal consiglio di amministrazione.

Ora è giunto il momento di valutare l’impatto di questi temporali. Anche per la presenza contemporanea dei fulmini all’orizzonte, in un periodo storico che da tempo patisce il cambiamento climatico sul terzo settore e quindi anche su MAG4.

Fulmini preoccupanti
I fulmini che creano preoccupazione sono tre. In ordine crescente.

Il primo riguarda il rientro problematico della cooperativa sociale Ara, situazione critica da molti anni. La causa legale, legata a firme false sulle fideiussioni compresa di periti calligrafici che hanno fatto analisi, ha confermato che le firme di alcuni fideiussori sono effettivamente false. Roba da film.
Il tribunale si è pronunciato, in base alle evidenze in suo possesso, con sentenza negativa che condanna MAG4 al pagamento delle spese legali. Il passaggio successivo sarebbe portare in giudizio il presunto responsabile delle firme false, aprendo un nuovo contenzioso. Passaggio che il CdA reputa insensato a causa della disastrosa situazione finanziaria del soggetto, rischiando quindi un nuovo buco nell’acqua.
Quindi scegliendo il male minore, MAG4 si ritrova a pagare pur non avendo torto. E sebbene la cifra non sia una di quelle da creare grattacapi, ricade sula bilancio 2023.

Il secondo fulmine riguarda il rientro problematico dell’associazione Ceste da Bosco, più volte trattato, compreso nell’ultima assemblea di giugno. Anche questa è una situazione che vede in gioco avvocati, decreti, opposizioni, fideiussori responsabili e fideiussori auto sollevatisi dalle responsabilità. Anche in questo caso non una cifra grattacapica, che sostanzialmente si traduce in un minor ricavo, e che avrà ricaduta dal prossimo bilancio.

Terzo fulmine in avvicinamento
Il terzo è quello più fragoroso, riguarda lo stradiscusso rientro della cooperativa Sensibili alle foglie. Questa è la situazione meno rassicurante, a partire dalla specificità delle garanzie attraverso una cascina invece che attraverso persone garanti. Cascina che non sembra essere molto appetibile, dopo anni in cui è stata in vendita. Cascina che non permette parametri relazionali di mediazione con più soggetti. Perché ha un valore definito che rappresenta in toto in un’unica voce. Quello che non si recupera dalla vendita, si tramuta in perdita.
Questa è una cifra da grattacapi, che andrebbe ad intaccare con fatica le riserve patrimoniali messe da parte in anni, con prudenza sabauda. Quindi le possibili soluzioni sono difficili, rigide, subordinate al mercato immobiliare e ad obblighi formali che non si possono rimandare oltre al bilancio del prossimo anno.
Verrebbe da dire una situazione da banca classica, di quelle che la MAG4 ha sempre scelto di evitare.

Tuoni non amichevoli
L’altra contemporaneità che colpisce è che il rumore dei fulmini non arriva da operazioni rischiose, o da valutazioni disattente, o da fiducia malriposta.
Al contrario, sono coinvolti soggetti che con MAG4 hanno avuto rapporti sociali importanti. Soci attivi, presenti per anni, consapevoli delle regole, dei contratti, dei valori, alcuni anche autori di un libro importante sulla MAG4. Colpisce che i fulmini suonino quasi come "fuoco amico".

Ripensare l’ingaggio
Questa ulteriore considerazione, ha spinto la commissione Rientri a chiedere se sia il caso di rivedere i criteri con cui MAG4 concede i finanziamenti e richiede le garanzie.
In quaranta anni, il mondo è cambiato. Negli ultimi dieci anni, il terzo settore è molto cambiato. Le regole su finanziamenti e garanzie non sono rimaste immobili, ma è saggio chiedersi se debbano essere accuratamente ripensate alla luce dell’oggi. Anche mettendo in discussione punti fermi, finora mai sfiorati.
Nel frattempo, continuando a tenere d’occhio i fulmini all’orizzonte. Preparandosi ad eventuali temporali che, alla luce dei cambiamenti climatici, richiedono un’attesa che non li prenda sottogamba.