Le Società Operaie di Mutuo Soccorso (SOMS) sono associazioni nate a metà del XIX sec.

Ottengono un riconoscimento legislativo con la legge del 15 aprile 1886 n°3818, la quale individua come scopo principale per tali enti quello di assicurare ai propri associati un sussidio in caso di malattia, impossibilità al lavoro o vecchiaia e venire in aiuto alle famiglie dei soci defunti (art.1).

Queste associazioni aiutano i propri soci attingendo ad un apposito fondo creato attraverso la periodica raccolta delle quote associative degli aderenti.

Oltre agli scopi enunciati dall'art.1 le SOMS, soprattutto nei primi anni, rappresentarono un valido aiuto per gli operai nell'organizzazione di una prima struttura interna e costituirono un importante nucleo di aggregazione nel quale i lavoratori poterono maturare una coscienza associativa, sindacale e politica. 

Alcune organizzazioni si sono distinte da subito per il loro impegno nella lotta sindacale, in particolar modo per i miglioramenti salariali e normativi (abolizione del lavoro a cottimo e diminuzione delle ore di lavoro per donne e minorenni).

STORIA

Le SOMS nascono intorno alla seconda metà dell'800, registrando un notevole incremento soprattutto dopo l'ondata rivoluzionaria del 1848, grazie alla maggiore facilità con la quale venivano concesse costituzioni liberali nei diversi stati italiani. Prima di tale data infatti la libertà di associazione era fortemente limitata ed ostacolata dagli ordinamenti nati nel clima poliziesco della Restaurazione (il movimento reazionario teso a contrastare le idee della Rivoluzione francese 1789).

Nel corso dell'800 le SOMS continuarono ad espandersi sia come numero di associazioni che di associati, arrivando al loro picco agli inizi del '900.

Con l'avvento del fascismo queste vennero però sciolte o incorporate in organizzazioni fasciste.

Solo dopo la fine del ventennio e della seconda guerra mondiale le SOMS poterono tornare alla loro normale attività.

La società italiana post bellica però era profondamente cambiata:nonostante le enormi difficoltà del dopoguerra infatti i lavoratori avevano ottenuto maggiori tutele, erano state introdotte le pensioni ed era stata estesa la protezione nel campo sanitario (per il lavoro dipendente). La maggior parte delle SOMS si rivolse quindi ai lavoratori autonomi ed ai professionisti per i quali non furono prese le stesse misure da parte dello Stato.

Negli anni più recenti infine le Società di Mutuo Soccorso hanno invece rivolto la loro attenzione soprattutto verso l'assistenza sanitaria integrativa. Altre invece hanno ristretto il loro campo di interesse all'ambito sociale, ricreativo e culturale.

Oggi le SOMS italiane sono riunite sotto la Federazione Italiana della Mutualità Integrativa Volontaria (FIMIV).

Scopo sociale ed attuazione

Volendo approfondire gli elementi che caratterizzano lo scopo sociale delle SOMS, contenuti nei primi due articoli della legge 3818 del 1886, si può affermare che queste agiscono in assenza di fini di lucro e che ripartiscono i costi relativi alla loro attività tra i vari associati e con la stessa modalità intervengono in caso di bisogno di uno di loro.

La mutualità quindi, oltre all'assenza di fini di lucro, costituisce uno degli elementi fondanti delle SOMS. Essa si fonda sul principio del reciproco sostegno o “mutuo soccorso” tra i soci, ricercando per essi un vantaggio non individuabile nel conseguimento di un utile patrimoniale o rappresentativo di ricchezza finanziaria, bensì nella copertura di determinati rischi personali e/o economici.

Il sussidio erogato dalla SOMS non rappresenta però in alcun modo un rimborso delle spese sostenute dal socio, bensì una forma di “ripartizione dell'onere”, che viene commisurato alla disponibilità economica dell'organizzazione; non vi è quindi alcun trasferimento del rischio come avviene invece con il sistema assicurativo.

Non essendoci inoltre alcuna proporzione o legame tra l'onere del socio e la controprestazione della società anche il rapporto che tra loro intercorre è di tipo meramente associativo e non contrattuale, come per le assicurazioni.

Cesare Pozzo

Nato a Serravalle Scrivia nel 1853, di professione macchinista, fu colui che si occupò per primo dell'organizzazione dei ferrovieri, in particolare dei macchinisti e rivestì anche la carica di presidente della mutua di Milano.

Ideologicamente di estrazione mazziniana, anche se negli anni fu influenzato dai nuovi ideali socialisti, Pozzo concentrò il suo impegno per la Mutua di Milano, in modo particolare sull'ordine e trasparenza nei bilanci ed adottando misure che potessero favorire la partecipazione e la democrazia interna.

A causa della sua attività e all'impegno per la causa dei lavoratori fu più volte costretto a cambiare città e luogo di lavoro.

Morì tragicamente nel 1898 ad Udine lanciandosi sotto un treno.

L'ex mutua dei macchinisti, di cui è stato presidente, è oggi la più grande società di mutuo soccorso esistente in Italia e porta il suo nome:"Società nazionale di Mutuo soccorso CESARE POZZO". Con i suoi 86.000 soci e con l’esperienza accumulata in oltre 131 anni di storia, è la più grande tra le associazioni italiane che operano nel campo della mutualità integrativa sanitaria.

Comprendendo anche i familiari dei soci il Sodalizio assiste complessivamente oltre 250.000 persone in tutta Italia.

RIFERIMENTI

https://it.wikipedia.org/wiki/Societ%C3%A0_di_mutuo_soccorso

www.fimiv.it/

http://mutuacesarepozzo.org

Legge 15 aprile 1886, n° 3818