Le trasformazioni socio-economiche della società rurale montana avvenute nel corso del secolo scorso hanno portato ad un graduale abbandono delle attività agricole, con conseguente perdita di paesaggio culturale oltre che di produttività. Una delle cause principali dell’abbandono è stato il frazionamento fondiario.
Il frazionamento fondiario comporta l’impossibilità di disporre di superfici aziendali minime, di stipulare contratti per la presenza di troppi proprietari, di poter effettuare una pianificazione a lungo termine.
Una possibile soluzione di questo problema passa per l’associazione fondiaria (di seguito Asfo).
Da alcuni anni in alcune località montane piemontesi, prendendo spunto da iniziative sviluppate nelle Alpi francesi, sono nate le prime Asfo. Esse consentono di riunire sotto un’unica gestione i terreni di più proprietari (soci) sostituendo una conduzione individuale della singola proprietà ad una collettiva a più ampio respiro indirizzando le pratiche gestionali secondo le vocazioni territoriali. Grazie al processo assai semplice di adesione da parte dei soci ed alle garanzie che vengono date circa il mantenimento della proprietà agli stessi, si sta rivelando uno strumento funzionale.
La costituzione di un’Asfo diventa il presupposto iniziale per la ripresa dell’uso del territorio con i relativi benefici che ne derivano.
Tale strumento necessita di essere sostenuto mediante normative più chiare che tengano in considerazione l’attuale stato evolutivo del contesto montano. Se questo è un compito a cui è chiamata la politica (e qui va dato atto alla Regione Piemonte, prima in Italia, di essersi attivata emanando una legge che riconosce ed incentiva le Asfo, la L.R. 21/ 2016), perché le Asfo possano svilupparsi in maniera efficace è dovere dei proprietari dei terreni agricoli di montagna abbandonati o prossimi all’abbandono cambiare atteggiamento, tralasciando la gestione particolaristica per passare (tornare) ad una gestione del bene collettivo. Schede informative sulle associazioni fondiarie, su bandi e finanziamenti ad esse dedicate sono consultabili sulla pagina della Regione Piemonte.
E´ fondamentale il mantenimento e dei prati e dei pascoli residui attraverso l’attività agro-pastorale. Mantenendone l’antico ruolo produttivo si aggiungono oggi una serie non secondaria di valenze ambientali, paesaggistiche e turistiche. La riqualificazione e la valorizzazione del paesaggio agro pastorale rientra tra le finalità delle Asfo costituendo uno dei principi cardine per l’adesione da parte dei soci.
Rispetto ad una gestione da parte di un’impresa o di un consorzio di imprese che hanno principalmente priorità economiche, l’Asfo ha come obiettivo la gestione sostenibile del territorio dove l’aspetto economico è considerato di pari grado a quelli sociali ed ambientali.
La prima associazione fondiaria si è costituita nella frazione Carnino del Comune di Briga Alta (CN) nel 2012. Le associazioni fondiarie in Piemonte sono nel frattempo aumentate (una cinquantina a fine 2024, in tutte le province, con prevalenza in quelle di Torino e Cuneo) e nel 2023 si è costituita l’associazione di secondo livello CoAsfo (coordinamento delle associazioni fondiarie) con lo scopo di coordinare, supportare e rappresentare di fronte alle istituzioni le associazioni aderenti (per contatti:
Francesco Pastorelli, Presidente Asfo Carnino e membro del Consiglio direttivo di CoAsfo