Nella geografia che chiamano Italia

Noi zapatiste e zapatisti non abbiamo mai chiesto di venire a lottare per noi. Ogni lotta è di chi la fa, dobbiamo aiutarci reciprocamente, ma non provare a sostituire nessuno. È chi lotta che ha il diritto di decidere il suo cammino e con chi percorrerlo. L’appoggio è rispetto ma non direzione o comando. Nessuno verrà a liberarci, ognuna e ognuno devono farlo da sé. Nelle parole del subcomandante Moisés, pronunciate al CompArte del 2016, nel caracol di Oventik, c’era già la sostanza ...

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