Con la recente approvazione del decreto Crescita, lo Stato diventa il titolare di una parte del debito storico di Roma Capitale. In realtà, lo Stato già interveniva annualmente con una quota-parte (300 milioni) e il recente passaggio permette due cose: evitare il default della struttura commissariale che gestisce il debito storico e che si sarebbe a breve trovata senza liquidità, e permettere allo Stato di rinegoziare con i creditori sui tassi di interesse di quel debito, che viaggiano intorno al 6% ...