Da Gaza allo Yemen fino in Sudan: l’assenza di viveri divora milioni di persone. E svela le nostre ipocrisie sui diritti umani. Fame è una parola ambigua, impersonale eppure materica. Un processo di lotta del corpo. In queste settimane la pronunciamo per denunciare il genocidio impunito che si mangia i bambini a Gaza, sotto gli occhi del mondo. La parola è buona anche per i conflitti oscurati: vale per il Sudan, dove il congelamento dei fondi umanitari americani ha smantellato ...
Ridurre alla fame, quella forma di genocidio che uccide tutti noi
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