C’è una geografia della violenza statale, fatta di pratiche autoritarie, in grande estensione in tutto il pianeta, ma non sempre è riconosciuta come tale. Qualcuno parla di “guerra sistemica” contro i lavoratori, i migranti, le comunità indigene, i contadini, una guerra che cresce con la militarizzazione delle nostre società a cui ci stiamo abituando. Secondo Raúl Zibechi l’importante è comprenderne la natura non ciclica o legata a un determinato governo: “Questo è il primo passo per ...